Enzo Staiola morto a 85 anni a Roma, il bambino di "Ladri di biciclette" diventato insegnante di matematica

È morto Enzo Staiola, il bambino di Ladri di biciclette. Dalla notorietà alla scelta di abbandonare il mondo del cinema: il racconto del personaggio

Pubblicato:

Enzo Staiola, celebre per il ruolo del piccolo Bruno in “Ladri di biciclette” di De Sica, è morto a 85 anni a Roma. Scelto per caso in strada, recitò nel capolavoro neorealista premiato con l’Oscar nel 1950. Dopo una breve carriera nel cinema, rifiutò Hollywood e scelse una vita da insegnante e impiegato al catasto.

Morto Enzo Staiola, chi era

Il suo volto è rimasto scolpito nella memoria e nella storia del cinema italiano. Accanto al padre Antonio in “Ladri di biciclette”, il piccolo Bruno non era altri che Enzo Staiola, morto a Roma all’età di 85 anni.

Fu scelto personalmente da Vittorio De Sica, che lo notò per strada e lo volle protagonista del suo film neorealista, uscito nel 1948 e premiato con l’Oscar nel 1950 come miglior film straniero.

Enzo Staiola morto Ladri di biciclette bambinoFonte foto: IPA

Enzo Staiola in “Ladri di biciclette”

La breve carriera e la scelta di vita

L’esordio fulminante portò rapidamente Enzo Staiola a recitare con registi come Luigi Zampa e Joseph L. Mankiewicz, dividendo il set con star del calibro di Ava Gardner, Bogart e Rossano Brazzi.

Una stagione di gloria che però fu un fuoco di paglia, senza sfociare in una lunga carriera cinematografica, e non per demeriti suoi. Enzo infatti preferì una vita più riservata, diventando insegnante di matematica e dipendente del catasto.

Riapparve però sullo schermo nel 1977, per l’ultima volta, con un piccolo ruolo ne “La ragazza dal pigiama giallo” di Flavio Mogherini.

“Ladri di biciclette” e il neorealismo

“Ladri di biciclette” è forse il più noto capolavoro del neorealismo italiano, diretto da Vittorio De Sica nel 1948, in quanto uno dei film più rappresentativi di quel movimento culturale nato nell’immediato dopoguerra.

Profondamente radicato nella realtà sociale del tempo, il neorealismo si distingueva per l’uso di storie semplici, ambientazioni autentiche e, soprattutto, per la scelta di attori non professionisti, come nel caso di Staiola.

Con l’espressività facciale e la naturalezza dei gesti, Staiola incarnava perfettamente la spontaneità che il regista cercava per raccontare una Roma segnata dalla povertà e dalla disillusione.

L’obiettivo era restituire una verità cruda e umana, lontana dai canoni estetici del cinema tradizionale. Quella decisione di prendere “la vita vera” e portarla sullo schermo fece scuola, trasformando il cinema italiano in uno strumento potente di testimonianza sociale e di racconto collettivo.

TAG:

Enzo Staiola morto Ladri di biciclette Fonte foto: IPA
,,,,,,,,