Fabio Fazio contro Giuli, con Elio Germano "sproporzione inaccettabile, chi ha il potere non può replicare"

Fabio Fazio risponde alle similitudini tra la vicenda Rai e quella dell'attore Elio Germano e il ministro Giuli sulla crisi del cinema

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Al Salone del Libro di Torino, Fabio Fazio risponde alle critiche di Elio Germano e del ministro Alessandro Giuli sull’assenza di politiche per il cinema e sulle tensioni nel servizio pubblico televisivo, avvertendo sul pericolo di sproporzione di potere in democrazia: “È inaccettabile!”.

Fazio con Elio Germano

Da giorni è in corso una polemica intorno alla vicenda che vede contrapposti Elio Germano e il ministro della Cultura Alessandro Giuli. Durante le giornate del Salone del Libro, Fabio Fazio è stato intervistato e, tra le diverse domande, non poteva mancare quella proprio in merito alla polemica. Il giornalista ha chiesto al presentatore se esistono analogie tra quanto denunciato da Germano, ossia l’assenza di una posizione forte del governo sulla crisi del cinema, e quanto accaduto nel servizio pubblico televisivo.

Fazio ha risposto di non conoscere i dettagli della vicenda, ma di ritenere che l’analogia esista. “Al di là delle ragioni, dei torti o dell’opportunità di esprimersi, il vero tema è che non si può confrontarsi da pari a pari con chi occupa una posizione di potere, addirittura di governo”, ha osservato.

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In foto la coda d’ingresso per il Salone del Libro 2025

Infine, ha dichiarato che, “nel mio piccolo, so bene di cosa sto parlando, vista la mia esperienza con la Rai negli ultimi anni”.

Proposizione di potere di Giuli

Secondo Fazio, il fulcro del problema è la sproporzione nello scontro con il ministro. “Il problema è che se un cittadino ha il diritto di dire cose anche aspre nei confronti del potere, non è altrettanto consentito al potere replicare a ciascun individuo”.

Per il conduttore, “La democrazia funziona così: altrimenti tutto salta e gli scontri diventano una mera questione di forza. Ed è chiaro che il ministro ha più potere di Elio Germano”.

L’allarme, ha concluso Fazio, riguarda quindi il livello di intimidazione generato da questa sproporzione, che definisce “inaccettabile”, non tanto il contenuto della polemica in sé.

La risposta a Mara Venier

Infine, il giornalista gli ha chiesto un commento sulle parole di Mara Venier. Proprio al Salone del Libro la conduttrice si era detta dispiaciuta che la Rai avesse perso Che tempo che fa, definendolo “il programma più bello dell’azienda”.

Fazio ha ringraziato Mara per la gentilezza, ma ha ribadito che “il servizio pubblico è un modo di essere, e io l’ho imparato fin da quando avevo diciotto anni. È un approccio che ti porti dietro per sempre nei confronti del pubblico, ovunque tu sia”.

Con questo, il conduttore ha spiegato che quel modo di essere fa parte del suo Dna da quarant’anni e non è cambiato neanche con la nuova avventura su Nove. “La stagione è andata molto bene e ringrazio il pubblico per averci seguito anche fuori dal contesto della Rai.”

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