Alessandro Giuli contro Elio Germano, il ministro non digerisce la frase sui clan: "Evoca l'ombra della mafia"
Il ministro della Cultura Alessandro Giuli torna sulla polemica con Elio Germano e risponde a Massimo Cacciari
Prosegue la polemica a distanza tra il ministro della Cultura Alessandro Giuli, Elio Germano e Geppi Cucciari dopo quanto detto sul palco dei David di Donatello 2025. L’attore in particolare aveva criticato il ministero per lo stato di crisi del cinema italiano. Giuli torna a parlare della vicenda e risponde anche al filosofo Massimo Cacciari, che lo aveva invitato ad abbandonare il “complesso di inferiorità” suo e della destra italiana.
- Il ministro Giuli risponde a Cacciari
- Giuli contro Elio Germano
- La polemica tra Elio Germano e il ministro Alessandro Giuli
Il ministro Giuli risponde a Cacciari
Nessun complesso di inferiorità, semmai “ho eccessi di idealismo”. Così il ministro della Cultura Alessandro Giuli risponde a Massimo Cacciari, che dopo la polemica a distanza con Elio Germano e Geppi Cucciari aveva parlato di un “complesso di inferiorità” del ministro.
Il filosofo aveva definito una battuta da comico quanto detto da Giuli: “La sinistra pensava che la cultura fosse roba loro, avevano intellettuali e li hanno persi, si sono poi affidati agli influencer, ora gli sono rimasti i comici e basta”.
Fonte foto: ANSA
Di intellettuali di sinistra “ce ne sono coi fiocchi”, risponde il ministro dalle colonne de La Stampa: con quelle parole voleva dire che la classe dirigente dei partiti di sinistra ha preferito affidarsi alle “intemerate degli influencer o dei cantanti”.
Giuli contro Elio Germano
Il ministro Giuli dice che la destra governa da patrioti, “rappresentando gli interessi culturali dell’Italia senza divisioni preconcette”.
Salvo poi dire di essere pur sempre “il ministro politico di un governo di destra”: “Non posso e non voglio depoliticizzare il mio ruolo“.
Sugli attacchi e sulle critiche ricevute, il ministro dice che “il potere deve essere criticato, per definizione. Non ho alcuna allergia alla critica, alla satira, all’autoironia”.
E poi aggiunge che “chi pretende di accostarmi a un presunto clan”, che in Italia “evoca addirittura l’ombra della mafia“, “farebbe meglio ad ammettere i danni provocati dal tribalismo domestico gauchista“.
La polemica tra Elio Germano e il ministro Alessandro Giuli
A scatenare le polemiche sono state le parole pronunciate da Elio Germano sul palco dei David di Donatello 2025 dopo aver ricevuto il premio come miglior attore per Berlinguer – La grande ambizione.
“Il cinema è davvero in crisi e noi crediamo per grossa responsabilità del ministero della Cultura. Sentirci dire che le cose vanno bene, in questo modo tra l’altro bizzarro, è dal mio punto di vista fastidioso”, aveva detto Germano.
Il ministro Giuli aveva risposto a Germano nel corso di evento di FdI a Firenze: “C’è una minoranza rumorosa che si impadronisce perfino dei più alti luoghi delle istituzioni italiane, il Quirinale, per cianciare in solitudine, mi riferisco a Elio Germano”.
L’attore aveva poi replicato durante un incontro organizzato dal quotidiano Domani a Milano: “Se un ministro della Cultura, che dovrebbe rappresentare il Paese, non sa che ci sono persone a casa, vuol dire non sapere che c’è un dramma sociale e vuol dire che ‘ciancia in solitudine'”.
Elio Germano aveva anche aggiunto: “Io penso sia normale che un cittadino possa lamentarsi di un rappresentante del proprio Paese. È un po’ più inquietante, ed è una cosa che mi succede da tanto, che il rappresentante della politica faccia nome e cognome di un cittadino“.
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