Giuli e Mollicone contro Elio Germano e Geppi Cucciari, FdI alza la voce contro cinema e spettacolo
Scontro tra il ministro Giuli e il mondo dello spettacolo dopo i David. Germano e Cacciari rispondono alle accuse sulla "cultura di sinistra"
Dopo il discorso di Geppi Cucciari ai David, il ministro Giuli attacca la “cultura di sinistra” e accusa gli intellettuali. Germano e Riondino replicano. Interviene anche Cacciari, mentre Mollicone rincara la dose contro Cucciari e il mondo dello spettacolo.
- Giuli attacca la cultura "di sinistra"
- Le critiche a Elio Germano
- Mollicone contro Cucciari
- Riondino difende Germano
- Il complesso di inferiorità
Giuli attacca la cultura “di sinistra”
C’è tensione tra gli esponenti della cultura al governo e il mondo dello spettacolo. Uno scontro che si è concretizzato nello scambio tra Geppi Cucciari e il ministro alla Cultura Alessandro Giuli. Dopo la risposta piccata durante il discorso di Cucciari che richiedeva una maggiore attenzione al mondo dell’arte, il ministro Giuli è tornato a discutere del tema.
Alcuni artisti sono accusati di essere fin troppo esplicitamente di sinistra e che la sinistra ha la presunzione di pensare che “la cultura sia roba loro”. Secondo quanto comunicato, gli intellettuali c’erano, ma li abbiamo persi e ora sono rimasti i comici.
Fonte foto: ANSA
Giuli lo dice dal palco delle giornate “Spazio Cultura” di Firenze, di fronte ad Arianna Meloni e Giovanni Donzelli, oltre che a diversi altri sottosegretari e deputati. Quindi ricorda Gabriele D’Annunzio e Giovanni Gentile, noti per non essere “di destra”, ma fascisti. Poi dichiara che: “Stiamo governando la cultura veramente da patrioti. Il 30% degli italiani oggi è rappresentato, oltre che da un governo solido e con grandi prospettive, da un’identità culturale, quella che fino a pochi anni fa era rubricata sottocultura antisistema”.
Le critiche a Elio Germano
Il ministro della Cultura inoltre attacca Elio Germano e Geppi Cucciari, che durante la cerimonia del David di Donatello hanno parlato a nome dell’industria dello spettacolo. Il ministro però non ha apprezzato e finisce per attaccare anche diversi altri nomi, oltre i due già citati.
Elio Germano risponde dal teatro Franco Parenti di Milano, fresco della vittoria del David di Donatello come miglior attore protagonista per “Berlinguer”. Secondo l’attore, che risponde alla critica che lo vuole una voce della minoranza, la vera solitudine è quella di chi governa senza ascoltare i lavoratori del cinema.
“Da un anno e mezzo il cinema è fermo. Sulle linee guida dei finanziamenti al cinema, questo governo ha messo che i soldi vanno dati soltanto a film che parlano bene di personaggi italiani”, ha spiegato l’attore. Secondo Germano inoltre un ministro della Cultura che parla di “lavoro patriottico” è preoccupante. Infine l’attore lancia un invito al pubblico, ovvero quello di non farsi intimidire e difendere il proprio diritto a esprimersi. “A questo dobbiamo ribellarci, è una paura fittizia”, ha concluso.
Mollicone contro Cucciari
La destra prosegue l’attacco agli artisti. Come Federico Mollicone, deputato di Fratelli d’Italia e presidente della Commissione Cultura della Camera, che si è scagliato contro il discorso di Geppi Cucciari alla cerimonia del David di Donatello.
Infatti, secondo Mollicone, in nessun altro Paese d’Europa una cabarettista introdurrebbe un ministro irridendolo e insultandolo, ma in Italia è possibile perché c’è la “peggiore sinistra”.
Mollicone si è poi scagliato anche contro Germano, dicendo sì che è un bravo attore, ma non capacitandosi di come possa dichiarare al Quirinale che “questo governo ha la stessa prassi dei clan“.
Riondino difende Germano
Anche se il ministro della Cultura e i suoi sottosegretari hanno cercato di isolare Elio Germano, il regista e attore Michele Riondino ha voluto confermare che non è solo. Quanto dichiarato dagli esponenti del governo sembra invece essere una conferma della crisi del cinema citata dagli artisti che si sono schierati.
Germano aveva criticato il governo definendo il sistema di nomine come un modo per “sistemare le persone vicine”, cioè un atteggiamento da clan. Anche Riondino riprende tali considerazioni e parla delle “competenze”.
Il ministro Giuli e i sottosegretari Mollicone e Borgonzoni che competenze hanno per occuparsi di cinema? Questa è la domanda che si fanno gli addetti ai lavori dello spettacolo, non solo registi e attori.
Il complesso di inferiorità
Per Massimo Cacciari, il ministro della Cultura “ha un complesso di inferiorità”. Dopo le affermazioni di Giuli da Firenze, risponde il filosofo Cacciari secondo cui è una battuta da comico quella per cui alla sinistra restano solo i comici. “Giuli è un simpatico, carino, ma non sa niente“, dichiara in un’intervista in maniera esplicita. Secondo Cacciari, infatti, il lavoro intellettuale non è di destra o di sinistra: il suo dovere è quello di cercare di raccontare la realtà.
Secondo il filosofo, quindi, sono gli altri a etichettare il lavoro dell’intellettuale e ad additarli come capaci di cambiare l’egemonia culturale. “Su un piano storico le forze di destra in Italia e in Europa stanno cercando di legittimarsi culturalmente. Fanno bene, poverini, perché la sinistra ha a lungo ignorato la cultura contraria rispetto alla sua”, spiega ancora Cacciari.
Ma si può quindi parlare di egemonia? Risponde che l’egemonia c’è quando tutto è deciso, come faceva Giovanni Gentile durante il fascismo. Al massimo, conferma, c’è stata una vaga egemonia sul piano della politica editoriale, dove la sinistra ha avuto un maggior peso.
