Garlasco, Gianluigi Nuzzi attacca Massimo Lovati sulla fuga di documenti di Stasi: "Adesso mi fa arrabbiare"
Gianluigi Nuzzi contro Massimo Lovati sulla fuda presunta fuga di documenti della difesa di Alberto Stasi, su cui vigeva il segreto istruttorio
Gianluigi Nuzzi sbotta contro Massimo Lovati in diretta Tv. Al centro della bufera per le ultime dichiarazioni shock fatte trapelare sul delitto Garlasco, che hanno messo in discussione il suo incarico, l’avvocato di Andrea Sempio è stato chiamato a rispondere su un’altra questione opaca che riguarda il caso: la presunta fuga di documenti dalla difesa di Alberto Stasi. Si tratta di alcune carte di cui legali del 37enne sarebbero entrati in possesso nel 2016, quando fu indagato per la prima volta per l’omicidio di Chiara Poggi, ma che non avrebbero dovuto avere.
- I documenti della difesa di Stasi
- La presunta fuga di notizie
- Gianluigi Nuzzi sbotta con Massimo Lovati
I documenti della difesa di Stasi
Come ricostruito dalla trasmissione Quarto Grado, gli avvocati di allora di Alberto Stasi, condannato a 16 anni per il delitto sull’ex fidanzata, il 13 dicembre 2016 presentarono in procura a Milano alcuni documenti: il rapporto della società di investigazioni private Skp, incaricata dalla difesa di seguire Andrea Sempio, e la consulenza scientifica del genetista Pasquale Linarello, nella quale si sosteneva la corrispondenza tra il Dna trovato sotto le unghie di Chiara Poggi e quello dell’amico del fratello.
Alcuni giorni dopo, i legali di Stasi convocarono una conferenza stampa per annunciare le novità, senza però fare il nome di Sempio, né del genetista, su cui vigeva il segreto istruttorio.
La presunta fuga di notizie
Il 20 dicembre 2016 gli avvocati della famiglia Poggi chiesero l’autorizzazione per l’accesso ai nuovi atti. Il via libera venne accordato il 29, ma alla vigilia di Natale i due profili vennero svelati dalla stampa.
Di lì a pochi giorni l’avvocato Massimo Lovati contatterà l’ex comandante dei Ris Luciano Garofano per prelevare il Dna di Andrea Sempio. Il generale, incaricato come consulente il 13 gennaio 2017, dichiarerà in seguito di aver avuto subito tutta la documentazione protetta dal segreto istruttorio.
Gianluigi Nuzzi sbotta con Massimo Lovati
Una circostanza sulla quale Massimo Lovati è già stato chiamato a rispondere a Quarto Grado.
"Se lo sa la televisione il 23 dicembre, figurati se non lo so io che sono un avvocato sgamato: io appena finite le feste natalizie ce li avevo" aveva risposto il legale di Andrea Sempio, spiegando poi di aver ricevuto i documenti da un giornalista.
Senza rispondere direttamente al conduttore Gianluigi Nuzzi, Lovati ha fatto intendere che a passargli quelle carte sarebbe stato una firma del settimanale Oggi, Giangavino Sulas, che all’epoca scrisse un articolo sulle indagini della società privata che investigò su Sempio.
Il giornalista, nel frattempo deceduto, fu però querelato dagli avvocati di Stasi per diverse inesattezze riportate nel pezzo. Errori che fecero capire come non fosse stato in possesso delle carte che Lovati sostiene di aver ricevuto proprio da lui.
Proprio su questo, Gianluigi Nuzzi ha chiesto conto all’avvocato: "Dato che dà una notizia sbagliata, se avesse avuto quel documento, semplicemente non avrebbe fatto quell’articolo" chiarisce il conduttore in riferimento a Giangavino Sulas, spiegando il fastidio che si tirasse in ballo il collega che non c’è più
"Io non ho tirato in ballo nessuno – ha replicato Lovati – ho detto che ho avuto queste carte dalla stampa che le ha avute il 24 dicembre"
Una risposta alla quale Nuzzi ha reagito senza mezzi termini: "Lovati, adesso mi fa arrabbiare, lei qui a me non mi prendere in giro" ha sbottato il conduttore del programma su Rete 4.
"Quindi non nascondiamoci, perché offendiamo le persone che ci seguono" ha aggiunto "se le mi dice non è Sulas è una balla e io non posso stare zitto".
"Io non vi dico niente" la replica di Lovati.
