Gianni Alemanno riceve Fontana a Rebibbia dopo la lettera polemiche sulle condizioni in carcere

Gianni Alemanno aveva denunciato le condizioni carcerarie a Rebibbia. Fontana ha visitato la struttura e chiesto interventi contro il caldo

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Dopo l’appello di Gianni Alemanno, detenuto a Rebibbia, il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha visitato il penitenziario, rilanciando l’urgenza di affrontare sovraffollamento e carenze di organico. Alemanno aveva denunciato le condizioni estreme della vita in carcere, aggravate dalle alte temperature del periodo estivo.

Fontana a Rebibbia

Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha varcato i cancelli del carcere di Rebibbia per constatare di persona le condizioni di vita dietro le sbarre, denunciate da Gianni Alemanno.

Durante la visita, Fontana ha avuto modo di incontrare anche l’ex sindaco di Roma. Ad accoglierlo, la direttrice dell’istituto, Maria Donata Iannantuono, insieme a una rappresentanza della polizia penitenziaria, alla quale Fontana ha espresso apprezzamento e riconoscenza per l’impegno quotidiano.

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Lorenzo Fontana a colloquio con Gianni Alemanno a Rebibbia

La dichiarazione

Fontana ha precisato di essersi recato al penitenziario per “manifestare la piena vicinanza a chi opera in queste strutture. Occorre continuare a lavorare con determinazione per superare problemi storici come il sovraffollamento e la carenza d’organico”.

Il Presidente della Camera ha sottolineato inoltre che degli interventi sono necessari sia per migliorare le condizioni dei detenuti, che per rendere più dignitoso e sicuro il lavoro degli operatori penitenziari.

“Sono grato alle tante professionalità e ai volontari che lavorano ogni giorno per garantire sicurezza e per donare speranza e futuro” ha aggiunto.

L’appello di Gianni Alemanno

Nel pieno della crisi climatica estiva, con l’Italia soffocata da temperature roventi da bollino rosso, Gianni Alemanno ha lanciato il suo appello alla politica, invitando gli ex colleghi in carcere per toccare con mano la realtà dei detenuti.

Attualmente recluso a Rebibbia, dove condivide la cella con altre cinque persone, l’ex primo cittadino è stato arrestato il 31 dicembre 2024 per aver violato le prescrizioni dei giudici di sorveglianza, dopo la condanna definitiva per traffico di influenze illecite.

“Le temperature sono proibitive. Rebibbia è un carcere relativamente nuovo ed è tutto lamiera: l’estate diventa un inferno” aveva affermato Alemanno tramite il suo legale. “Al G8 ci sono stati tentativi di suicidio, questa situazione va denunciata”.

La lettera a Nordio

Alemanno aveva già scritto in passato, come quando si rivolse direttamente al ministro Nordio per denunciare il sovraffollamento carcerario in Italia.

Nella lettera chiedeva riforme urgenti, tra cui la “liberazione anticipata speciale” e pene alternative, criticando i rigetti sistematici delle richieste di sconto pena, l’assenza di cure mediche adeguate e la mancata applicazione della detenzione domiciliare per gli over 70.

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