I dubbi sul suicidio di Jeffrey Epstein, dall'autopsia ai secondi assenti nel video: cosa non torna
Jeffrey Epstein è morto in cella ad agosto 2019 e la causa sarebbe stata il suicidio, ma ci sono elementi che lasciano spazio a dubbi
Il finanziere Jeffrey Epstein è morto in cella il 10 agosto 2019 e subito il decesso venne ritenuto un suicidio. Questa ipotesi è stata confermata dall’autopsia condotta sul corpo il giorno dopo, dal rapporto conclusivo dell’indagine interna al dipartimento di Giustizia pubblicato nel giugno del 2023 e dal comunicato dello stesso dipartimento, co-firmato dal Fbi, diffuso il 7 luglio 2025. Ma ci sono diversi elementi che lasciano spazio a dubbi.
- L'arresto di Epstein e la perizia psicologica
- Il presunto tentativo di suicidio del 23 luglio 2019 o l'aggressione
- Il video dell'ultima notte
- I dubbi del medico Michael Baden
- I secondi mancanti del video
L’arresto di Epstein e la perizia psicologica
Epstein è stato arrestato il 6 luglio del 2019, accusato di cospirazione per traffico sessuale e traffico sessuale. Se nel 2008 l’uomo si era dichiarato colpevole di induzione alla prostituzione e di induzione alla prostituzione di una minorenne davanti a un tribunale della Florida (ed era stato in carcere per 13 mesi), nel 2019 si è dichiarato non colpevole.
È stato portato al Metropolitan Correctional Center, il carcere federale, dove per 22 ore è stato messo sotto custodia in una cella comune, poi è stato trasferito in una cella della Special Housing Unit (Shu), l’area per i detenuti in isolamento per via della sua notorietà.
ANSA
Una foto di Jeffrey Epstein
Due giorni dopo l’arresto, Epstein è stato sottoposto a un primo screening psicologico. Come riporta Il Corriere della Sera, secondo un memorandum compilato dopo la sua morte, datato 17 settembre 2019, il finanziere in quell’occasione aveva negato qualsiasi intenzione suicida.
Aveva anche chiesto, tramite i suoi avvocati, gli arresti domiciliari che però il 18 luglio 2019 gli vengono negati. I legali fanno appello, ma Epstein è morto prima che l’istanza venisse esaminata.
Il presunto tentativo di suicidio del 23 luglio 2019 o l’aggressione
Un altra vicenda poco chiara è quanto avvenuto il 23 luglio 2019. Epstein è stato trovato semi incosciente con delle ferite al collo ed è stato soccorso dagli agenti che ritengono abbia provato a suicidarsi. Suo compagno di cella è un pluriomicida, ma nessuno ha mai stabilito se quanto accaduto il 23 luglio fosse stato un vero tentativo di suicidio o un aggressione.
Nel memorandum si legge che nei giorni successivi il finanziere mostrava segnali di disagio e facesse fatica ad adattarsi alla vita da carcerato. Poi si sottolinea che il 9 agosto 2019, un giudice federale ha consentito la pubblicazione di oltre 2.000 pagine di documenti presentati in una causa per diffamazione intentata da Virginia Giuffre contro Ghislaine Maxwell.
Sempre il 9 agosto 2019, il nuovo compagno di cella di Epstein è stato trasferito senza che nessuno prendesse il suo posto mentre il protocollo per i detenuti sotto osservazione psicologica prevede che non siano mai lasciati soli.
Il video dell’ultima notte
Il 9 agosto 2019 il finanziere ha chiamato la fidanzata poco prima delle 20 e in un documento lo si descrive come “di buon umore”. Epstein viene ripreso da una delle telecamere del carcere mentre rientra in cella e l’obiettivo inquadra l’area comune della Shu dove è detenuto.
Anche i corridoi sono dotati di una telecamera che però non archivia le immagini. Gli unici video di quella notte sono quindi quelli che mostrano l’area comune e non si vede la porta della cella di Epstein.
Dopo le 19.49, viene registrato solo il movimento di una persona nell’area comune alle 22.39 e alle 22.41. Fino alle 6.33 del mattino successivo, quando scatta l’allarme per la morte di Epstein, nessuno appare in video. Le due guardie di turno quella notte avrebbero dovuto controllare Epstein ogni mezz’ora e da una indagine interna è poi emerso che i due quella notte camminarono su e giù in altre stanze, navigarono su internet e per due ore si addormentarono.
Finiti a processo per aver falsificato i verbali dei controlli, si sono dichiarati colpevoli.
I dubbi del medico Michael Baden
L’autopsia sul corpo di Epstein è stata eseguita dal medico legale, Kristin Roman, l’11 agosto 2019. Era presente anche il medico Michael Baden, incaricato dal fratello del finanziere.
Dopo quattro ore, la conclusione di Roman è che non è possibile stabilire la causa della morte, ma il 16 agosto il suo superiore, il medico legale Barbara Sampson, dichiara che Epstein “si è tolto la vita impiccandosi”.
Baden è invece convinto che sia stato ucciso. Le prove, secondo il medico, sarebbero un osso e due cartilagini del collo di Epstein presentano fratture riconducibili a un omicidio per strangolamento più che a un suicidio e sono presenti alcune emorragie oculari, anche queste più comuni negli omicidi per strangolamento che nei suicidi. Ultimo elemento sarebbero i segni sul collo che non si trovano sotto la mandibola, ma a metà del collo come se qualcuno avesse soffocato la vittima da dietro.
I secondi mancanti del video
Nel documento diffuso il 7 luglio 2025 vi è la conferma del suicidio di Epstein supportata “da riprese video dell’area comune dell’Unità di Alloggi Speciali (Shu) dove Epstein era confinato al momento della sua morte”. Si tratta delle immagini riprese dalle 19.49 del 9 agosto 2019 alle 6.39 del 10 agosto.
Nel filmato mancano però 62 secondi poco prima della mezzanotte. Mancanza che la ministra della Giustizia Pam Bondi ha spiegato come qualcosa che accade usualmente per una specie di reset standard del sistema.
Un’indagine digitale del sito Wired ha però scoperto che il filmato in realtà è formato da due clip separate, la prima finisce alle 23.58 e 58 secondi del 9 agosto e sarebbero stati tagliati 2 minuti e 53 secondi.
