Omicidio di Diego Rota, la moglie Caryl Menghetti l'ha ucciso perché "avevo paura per mia figlia"
Caryl Menghetti racconta in aula l’omicidio del marito Diego Rota: disturbi psichici, ossessioni, sensi di colpa e i timori per la figlia
Caryl Menghetti ha testimoniato nel processo per l’omicidio del marito Diego Rota. Affetta da disturbi mentali, ha agito in stato d’incapacità perché ossessionata dai pedofili e in apprensione per la figlia. Menghetti, ora in cura nella Rems, ha ammesso di non ritenersi pronta a ritornare in libertà.
Le verità di Caryl Menghetti
I periti hanno confermato che, al momento dell’omicidio del marito Diego Rota, Caryl Menghetti agì in stato di incapacità di intendere e volere. Ora si trova nella Rems di Castiglione delle Stiviere, ritenuta la struttura più idonea.
Caryl ha detto di non ricordare l’omicidio, ma ha rievocato episodi legati alle sue ossessioni sui pedofili.
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L’omicidio è avvenuto a Martinengo, vicino Bergamo
“Avevo paura quando la mia bambina si allontanava” ha spiegato. “Una volta si era nascosta sotto lo scivolo e mi ero spaventata perché non la vedevo più. Avevo paura che corresse qualche pericolo, per la pedofilia, che qualcuno potesse farle del male”.
Il racconto delle molestie
Secondo il perito Monchieri, Caryl ha recentemente riportato un fatto mai rivelato prima: avrebbe subito abusi fisici seguiti da vessazioni psicologiche, episodi che aveva completamente rimosso dalla memoria e che non aveva mai condiviso, nemmeno con i familiari.
Al momento, la donna non si ritiene pronta per lasciare la Residenza per Misure di Sicurezza: né per far ritorno a casa, né per passare a una comunità con minor sorveglianza e maggiore libertà.
Lei stessa ha confermato al perito di sentirsi protetta nella struttura attuale, dove ha instaurato relazioni positive e si è ambientata bene. La prospettiva di un’uscita, invece, le suscita insicurezza.
Diego Rota non c’entrava
“Diego non c’entrava niente, erano paure mie, la mia paura era che venisse presa dai pedofili, qualsiasi persona” ha spiegato Caryl, che nel giorno del delitto ha ricordato di non sentirsi bene, di chiedere di restare ricoverata ma suo marito firmò per l’uscita.
Durante le festività natalizie del 2023, Caryl Menghetti e il marito Diego avevano portato la loro bambina a Roma. Dietro quell’apparente serenità familiare, lei nascondeva però il desiderio di separarsi, mai rivelato a nessuno. I loro conflitti, racconta, erano legati al lavoro e alla gestione del denaro.
Diego, conosciuto nel 2005 e sposato nel 2009, era il padre della loro figlia, nata dopo un difficile percorso di inseminazione e una gravidanza gemellare finita con una sola nascita.
Secondo i periti, Caryl sente il peso della colpa per l’omicidio, ma fatica a valutarlo con lucidità e mostra ancora dubbi sul perché il marito non abbia reagito.
