Sedi di Fratelli d'Italia e Rai imbrattate a Torino, svolta nelle indagini: nei guai 4 persone

Quattro persone indagate a Torino per danneggiamento e minacce aggravate dopo l’imbrattamento della sede di Fratelli d’Italia.

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Quattro persone indagate e quattro perquisizioni domiciliari a Torino, dove sono stati contestati i reati di danneggiamento, minacce aggravate, imbrattamento e travisamento in seguito agli episodi avvenuti il 6 giugno scorso. L’azione è stata condotta nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica, dopo che l’ingresso della sede del partito Fratelli d’Italia è stato danneggiato e imbrattato. Uno degli indagati è stato inoltre deferito per l’imbrattamento di due sedi RAI durante un corteo il 3 luglio, collegato a un procedimento penale per fatti risalenti al 4 marzo 2023.

Le indagini e le perquisizioni: la ricostruzione dei fatti

Secondo quanto si legge sul sito della Polizia di Stato, nella mattinata di oggi gli agenti della Questura di Torino hanno dato esecuzione a quattro perquisizioni domiciliari delegate dalla Procura. I destinatari sono altrettanti soggetti indagati a vario titolo per i reati di danneggiamento, minacce aggravate, imbrattamento e travisamento. Le indagini sono partite dopo i fatti del 6 giugno, quando ignoti hanno preso di mira la sede del partito Fratelli d’Italia in via Martorelli 26/A, danneggiandone e imbrattandone l’ingresso.

L’attacco alla sede di Fratelli d’Italia

L’episodio che ha dato il via alle indagini risale al 6 giugno, quando la sede locale di Fratelli d’Italia è stata oggetto di danneggiamento e imbrattamento. Gli autori, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, hanno agito di notte, lasciando scritte e segni che hanno subito attirato l’attenzione delle forze dell’ordine. La Digos ha avviato immediatamente le indagini, riuscendo a identificare quattro soggetti ritenuti coinvolti a vario titolo nei fatti contestati.

Un indagato deferito anche per l’imbrattamento delle sedi RAI

Nel corso delle indagini, è emerso che uno dei quattro indagati è stato deferito anche per un altro episodio di imbrattamento, avvenuto il 3 luglio scorso. In quella data, durante un corteo spontaneo svoltosi nel centro cittadino in concomitanza con l’udienza di apertura di un procedimento penale, sono stati imbrattati l’Auditorium Rai di via Rossini e la sede RAI di via Verdi 14. Il corteo era collegato al processo a carico di diciannove persone imputate per devastazione, resistenza e lesioni aggravate a Pubblico Ufficiale in relazione ai fatti accaduti a Torino il 4 marzo 2023, durante una manifestazione nazionale in solidarietà all’anarchico Alfredo Cospito, detenuto al regime del 41 bis.

Il contesto: solidarietà ad Alfredo Cospito e tensioni in città

Gli episodi contestati si inseriscono in un clima di tensione che ha interessato Torino negli ultimi mesi, in particolare per le manifestazioni di solidarietà ad Alfredo Cospito, figura di spicco dell’anarchismo italiano detenuto in regime di carcere duro. Il 4 marzo 2023, durante un corteo nazionale, si sono verificati scontri e atti di devastazione che hanno portato all’apertura di un procedimento penale nei confronti di diciannove persone. L’udienza di apertura di questo processo, tenutasi il 3 luglio, ha visto la presenza di manifestanti e, secondo la ricostruzione della Polizia, proprio in quella occasione si sono verificati gli ulteriori episodi di imbrattamento delle sedi RAI.

Le accuse e la posizione degli indagati

I quattro soggetti sottoposti a perquisizione sono stati deferiti dalla Digos per i reati di danneggiamento, minacce aggravate, imbrattamento e travisamento. Uno di loro risponde anche dell’imbrattamento delle sedi RAI. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Torino, sono ancora in corso e il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari. Al momento, come sottolineato dalle autorità, tutti i soggetti coinvolti devono essere considerati non colpevoli fino a eventuale sentenza definitiva di condanna.

Le tappe principali dell’inchiesta

L’inchiesta ha preso avvio subito dopo l’episodio del 6 giugno, quando la sede di Fratelli d’Italia è stata danneggiata e imbrattata. Gli investigatori della Digos hanno raccolto elementi e testimonianze che hanno portato all’identificazione dei presunti responsabili. Le quattro perquisizioni domiciliari sono state eseguite nella mattinata odierna, con il sequestro di materiale ritenuto utile alle indagini. Nel frattempo, è stato accertato il coinvolgimento di uno degli indagati anche nell’imbrattamento delle sedi RAI avvenuto il 3 luglio.

Il ruolo della Digos e della Procura

La Digos della Questura di Torino ha svolto un ruolo centrale nelle indagini, coordinando le attività investigative e collaborando strettamente con la Procura della Repubblica. L’obiettivo è stato quello di ricostruire la dinamica dei fatti e individuare i responsabili degli episodi di danneggiamento e imbrattamento. Le perquisizioni sono state delegate dalla Procura, che ha seguito da vicino l’evolversi dell’inchiesta.

Le reazioni e il clima politico

Gli atti di danneggiamento e imbrattamento ai danni della sede di Fratelli d’Italia hanno suscitato reazioni nel mondo politico locale e nazionale. Esponenti del partito hanno espresso preoccupazione per il clima di tensione e hanno chiesto che venga fatta piena luce sui fatti. Anche le istituzioni hanno condannato gli episodi, sottolineando l’importanza del rispetto delle regole democratiche e della legalità.

La situazione attuale e gli sviluppi futuri

Il procedimento giudiziario si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari. Gli inquirenti stanno analizzando il materiale sequestrato durante le quattro perquisizioni domiciliari e proseguono nell’attività di raccolta delle prove. Nei prossimi mesi, la Procura di Torino dovrà decidere se chiedere il rinvio a giudizio degli indagati o archiviare la posizione di alcuni di loro, in base agli elementi raccolti.

Il principio di presunzione di innocenza

Le autorità hanno ribadito che tutti i soggetti coinvolti sono da considerarsi non colpevoli fino a sentenza definitiva. Il rispetto della presunzione di innocenza rappresenta un principio fondamentale del sistema giudiziario italiano e garantisce che nessuno possa essere considerato responsabile di un reato prima della conclusione del processo.

Conclusioni

L’operazione condotta dalla Polizia di Stato e dalla Digos di Torino rappresenta un nuovo capitolo nella lotta contro gli atti di danneggiamento e imbrattamento che hanno colpito sedi istituzionali e politiche in città. Le indagini proseguono e si attendono ulteriori sviluppi nelle prossime settimane, mentre resta alta l’attenzione delle forze dell’ordine per prevenire nuovi episodi di tensione.

Polizia repertorio IPA

Il presente articolo è stato redatto con l’ausilio di sistemi di intelligenza artificiale e con una successiva verifica e valutazione umana.