L’Arca dell’Alleanza, il leggendario oggetto sacro dell’Antico Testamento che avrebbe custodito le Tavole della Legge, è da millenni al centro di leggende e ricerche senza fine. Per la tradizione ebraica, è l’unico manufatto considerato realmente sacro: accompagnava gli Israeliti durante le guerre, segno tangibile della presenza divina. Ma ora, nuove attenzioni sono riemerse attorno al suo possibile ritrovamento, e in modo del tutto inaspettato grazie ai documenti della CIA.
I documenti CIA che parlano dell’Arca: cosa contengono
Ua serie di documenti a riguardo sono stati pubblicati dalla CIA. Tra questi, alcuni riguardavano direttamente l’Arca dell’Alleanza. Risalgono al 1988, quando la CIA stava conducendo una serie di esperimenti sotto l’etichetta “Project Sun Streak”, un programma di intelligence dedicato all’esplorazione delle capacità psichiche come strumenti di raccolta informazioni. L’obiettivo? Verificare se una persona potesse “vedere” a distanza luoghi o oggetti nascosti, senza avere alcun contatto fisico diretto.
In uno di questi esperimenti, datato 5 dicembre 1988, un “remote viewer” identificato con il numero 032 ricevette il compito di localizzare l’Arca dell’Alleanza. Il soggetto, in stato di concentrazione, descrisse un oggetto ligneo rivestito d’oro, decorato con figure alate—una descrizione coerente con quella tradizionale dell’Arca. Disse di averla “vista” in una camera sotterranea, buia, umida, protetta da una forza non identificata. La posizione? Da qualche parte in Medio Oriente. Secondo il resoconto, era un luogo con strutture a cupola, simili a moschee, popolato da persone in abiti bianchi che parlavano arabo.
La ricostruzione non forniva coordinate precise, ma puntava verso zone da tempo legate al mito dell’Arca: Gerusalemme, per ovvie ragioni bibliche, ed Etiopia, per via della tradizione secondo cui l’Arca sarebbe stata portata ad Axum nel IX secolo a.C.
Il contenuto del documento non suggerisce che la CIA avesse prove concrete, né che siano seguiti tentativi sul campo per verificare le informazioni ottenute. Ma il fatto che un’agenzia governativa americana abbia preso sul serio l’ipotesi di usare abilità psichiche per ritrovare uno degli oggetti religiosi più misteriosi della storia, resta sconcertante.
Remote viewing e Progetto Sun Streak: mito o realtà?
Project Sun Streak nacque negli anni ’80 come estensione del più noto Stargate Project, un’iniziativa segreta con cui l’intelligence americana esplorava l’uso della percezione extrasensoriale per scopi militari. L’idea era semplice, per quanto controversa: se un individuo dotato di determinate capacità potesse “vedere” un sito segreto nemico o un oggetto nascosto, questo avrebbe potuto costituire una risorsa strategica. Ma il progetto fu da sempre circondato da scetticismo. Fu attivo per oltre un decennio, fino a quando, nel 1995, il Congresso decise di chiuderlo, ritenendolo inaffidabile.
L’episodio legato all’Arca dell’Alleanza è solo uno dei tanti tentativi registrati durante quegli anni. Il fatto che si fosse scelta proprio l’Arca, un oggetto più leggendario che reale, lascia intuire che il progetto stesse anche cercando di testare i limiti dell’efficacia di questa tecnica. La descrizione data dal remote viewer corrisponde ai racconti biblici, ma anche a molte raffigurazioni moderne e quindi facilmente assimilabili dalla mente conscia o inconscia del soggetto. Nessuna prova materiale è mai emersa. Nessuna spedizione è stata documentata. Ma i dettagli inquietanti rimangono: la stanza sotterranea, la presenza di una forza ignota, l’umidità, l’oscurità.