A volte può capitarci di avvertire la sensazione di aver già vissuto una situazione in corso. Non esiste una spiegazione scientifica univoca, eppure il fenomeno del déjà-vu esiste ed è reale. Ovviamente le teorie più misteriose si sprecano. Scopriamo 8 affascinanti ipotesi.
La mente che… mente
Incontriamo per strada uno sconosciuto che ci sembra di aver già visto, anche se proprio non riusciamo a ricordare in quale circostanza. In questo caso l’incontro che stiamo vivendo potrebbe essere simile ad un altro vissuto in precedenza. Nel tentativo di ricostruire un ricordo che di fatto non esiste – perché quello sconosciuto non l’abbiamo mai incontrato prima – il nostro cervello ci inganna, dandoci la sensazione illusoria che si tratti di un doppione.
Ologramma
Tocchiamo un oggetto e pensiamo improvvisamente di averlo già avuto tra le mani. La realtà è un’altra: in passato ne abbiamo toccato uno differente, ma fatto del medesimo materiale. Quindi, questa volta il déjà-vu potrebbe essere semplicemente una versione 3D del ricordo passato. Secondo la tesi, il nostro cervello cercherebbe di costruire un ologramma tridimensionale della sensazione di ciò che abbiamo già vissuto.
Doppia memoria
Avvertiamo qualcosa che viene immagazzinato nella nostra memoria a breve termine. La situazione permane? Il cervello cerca allora di codificarla anche nella memoria a lungo termine. Si genera così facendo una sorta di “doppio” ricordo, che ci fa credere erroneamente di aver vissuto quella data situazione per due volte.
Coscienza e subcoscienza in parallelo
Questa teoria è molto simile a quella della “doppia memoria”, seppur presenta implicazioni diverse. Suggerisce che nell’attimo del déjà-vu la subcoscienza ricorda una sensazione che la coscienza ha associato ad una sensazione diversa, dando l’illusione di averla vissuta nuovamente.
Universi paralleli
Una teoria affascinante e totalmente priva di fondamenta scientifiche ed empiriche è quella degli “universi paralleli”. È basata sull’idea che il déjà-vu sia causato da una probabile nostra coesistenza in un universo parallelo lontano dai nostri sensi reali. In poche parole, è come se un’altra versione di “noi” stesse vivendo in un altro mondo.
Ponti con altri mondi
Questa tesi sembra uscita dalla serie cult “Twilight Zone – Ai confini della realtà”. Sostiene che durante il déjà-vu si creino veri e propri ponti temporali fra la nostra realtà e dimensioni diverse. Sempre secondo la teoria, in questi momenti si potrebbero avvistare gli extraterrestri.
Reincarnazione
Una teoria decisamente soprannaturale è quella della reincarnazione, sostenuta dalle varie religioni orientali. Si basa sulla concezione che prima del qui ed ora abbiamo già vissuto altre vite. Questo giustificherebbe la sensazione del déjà vu. Scontato dire che, ad oggi, non esiste alcuna prova scientifica a dimostrazione della teoria.
Verifiche in corso
Per l’Università scozzese di Sant’Andrews il déjà-vu non sarebbe un falso ricordo, tutt’altro. Sarebbe la prova provata del fatto che il cervello verifica i ricordi acquisiti. Quindi, ciò tradirebbe il buon funzionamento del sistema di screening dei nostri ricordi e spiegherebbe perché i déjà vu diventano via via meno frequenti con l’avanzare dell’età.