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CURIOSITÀ 08 SETTEMBRE 2024

Aumento delle temperature di oltre 14 °C: la Terra sarà rovente

Christian Casale

Christian Casale

Giornalista e videomaker

Conduttore e giornalista con lunga esperienza in radio e televisione in ambito nazionale. Per professione e passione mi occupo di videomaking, con una particolare propensione alla post produzione. Amo la divulgazione e lo sport.

I cambiamenti climatici in atto stanno spingendo le temperature sul nostro pianeta sempre più in alto, con conseguenze dirette e indirette in buona parte tristemente prevedibili.

La Terra scotta, è il caso di dirlo, e sarà sempre più rovente. Non passa mese senza che i dati raccolti dagli esperti non traccino uno scenario catastrofico. Con buona pace di chi pensa si tratti di una esagerazione e di allarmismo ingiustificato, stiamo già pagando le conseguenze del surriscaldamento globale. Una prova tangibile sono le temperature che, di anno in anno, si fanno sempre più asfissianti, con il caldo che stringe nella sua morsa anche i mesi che, fino a non troppo tempo fa, erano considerati miti.

L’ultimo studio in materia suggerisce che le cose vanno male e potrebbero andare sempre peggio. Scopriamo perché la temperatura sulla Terra potrebbe aumentare di oltre 14 °C nel prossimo futuro e perché la fine è più vicina del previsto.

Perché la temperatura della Terra potrebbe aumentare così tanto

Nuove ricerche rivelano che la CO2 ha un impatto maggiore di quanto si pensasse. Per questa ragione la temperatura potrebbe aumentare più del previsto. L’analisi dei sedimenti dell’Oceano Pacifico mostra che il raddoppio dell’anidride carbonica potrebbe far aumentare la temperatura della Terra in una forbice compresa tra i 7 e i 14 gradi, superando le previsioni attuali.

L’analisi è stata condotta dai ricercatori del NIOZ e delle Università di Utrecht e Bristol. “L’aumento di temperatura che abbiamo stimato è molto più grande dei 2,3-4,5 gradi previsti finora”, ha detto la dottoressa Caitlyn Witkowski.

I ricercatori hanno utilizzato una carota di perforazione sul fondo dell’Oceano Pacifico, per raggiungere punti in cui i fondali non sono mai stati a contatto con l’ossigeno. Di conseguenza, la materia organica non è stata degradata e si preserva più carbonio.

I primi mille metri di perforazione corrispondono agli ultimi 18 milioni di anni. I ricercatori hanno sviluppato un nuovo approccio per derivare il contenuto atmosferico di CO2 del passato, utilizzando la composizione chimica di due sostanze specifiche comunemente trovate nelle alghe: la clorofilla e il colesterolo. Sembra che la concentrazione di CO2 sia scesa da circa 650 parti per milione di 15 milioni di anni fa, a 280 poco prima della rivoluzione industriale. La temperatura media di 15 milioni di anni fa era 4 °C più calda di oggi, pari alla temperatura prevista per il 2100 nello scenario più estremo.

Questa ricerca suggerisce che la concentrazione di CO2 probabilmente avrà un impatto più forte sulla temperatura di quanto considerato fino ad oggi.

Bastano 1,5 °C in più e il cambiamento climatico è irreversibile

La Climate Change and Net Zero Task Force ha lanciato una serie di approfondimenti sui cambiamenti climatici, indicando la soglia di 1,5 °C come un aumento di temperatura considerato relativamente sicuro.

La tendenza della temperatura media globale è una media sullo spazio e sul tempo: vien da sé che, quando avrà raggiunto i 1,5 °C, in molte località si sarà già avuto un riscaldamento più elevato. I dati attuali suggeriscono che la tendenza possa superare tale soglia entro i prossimi 10-15 anni, nella più ottimistica delle previsioni.
Le stime non sono rasserenanti: il riscaldamento medio globale ha già superato 1,5 °C per sei mesi consecutivi da luglio a dicembre 2023 e a febbraio e marzo 2016. Le conseguenze si traducono nella possibilità che abbiano luogo sempre più eventi meteorologici estremi.

Con un aumento di 2 °C ci sarebbero effetti devastanti sulle persone e sulla natura. Un terzo della popolazione mondiale sarebbe esposto a temperature troppo elevate, il ghiaccio dei mari artici si fonderebbe completamente almeno un’estate ogni dieci e le barriere coralline delle acque calde andrebbero distrutte.

Limite raggiunto: l’estate 2024 è stata la più calda di sempre

Per comprendere che il campanello d’allarme non sta suonando a vuoto, basta osservare ciò che ci siamo appena lasciati alle spalle, con le sue temperature record. L’estate 2024 è stata bollente, la più calda di sempre. In particolare, quello del 2024 è stato l’agosto più caldo a livello globale, al pari di agosto 2023. Ha fatto registrare 1,51 gradi in più rispetto al livello preindustriale ed è il tredicesimo mese in un periodo di 14 mesi in cui la temperatura media globale dell’aria superficiale ha superato di 1,5 °C i livelli preindustriali.

Come se non bastasse, la temperatura media globale degli ultimi 12 mesi è stata la più alta mai registrata, con 0,76 gradi in più rispetto alla media 1991-2020 e 1,64 gradi in più rispetto alla media preindustriale (1850-1900). Fuori dall’Europa, le temperature sono state più al di sopra della media nell’Antartide orientale, in Texas, in Messico, in Canada, nell’Africa nordorientale, in Iran, in Cina, in Giappone e in Australia.

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