Chi l’ha detto che optando per prodotti a basso costo si debba rinunciare per forza alla qualità? Ecco come scegliere la colomba migliore per le festività pasquali.
Colomba: occhio agli ingredienti
Ebbene sì, una regola che non vale solo per questo dolce tradizionale: il prezzo non sempre è parametro indicativo della qualità. Veri indicatori sono, in primo luogo, gli ingredienti. L’impasto della colomba deve contenere farina di frumento, uova di classe A o tuorlo (non meno del 4% del totale), zucchero, materia grassa butirrica (almeno il 16%), scorze candite di agrumi (non meno del 15%), lievito naturale e sale.
Cosa dice la legge
Il decreto ministeriale che tutela le caratteristiche del dolce pasquale consente anche l’aggiunta di: latte e derivati, zuccheri, miele, burro di cacao, malto, altri tipi di lievito, aromi naturali, emulsionanti e, come conservanti, acido sorbico e sorbato di potassio.
Per la glassa, oltre alle classiche mandorle, sono concessi: armelline, anacardi o nocciole, farina (di riso, mais o frumento), cacao, zuccheri, amidi, oli vegetali, aromi naturali, emulsionanti, acido sorbico e sorbato di potassio. Insomma, prima di acquistare una colomba verificate la lista degli ingredienti e le percentuali in cui presenti nell’impasto.
Consistenza, lievitazione e crosta
Altro dato significativo è la consistenza del dolce, che deve risultare soffice al palato e con un’alveolatura allungata. Poi, di grande importanza è una lievitazione lunga e naturale (almeno 8 ore). Infine, prestate attenzione alla crosta, che deve essere croccante e omogenea e aderire bene all’impasto, oltre ad avere ‘per legge’ una ecorazione con granella di zucchero e almeno il 2% di mandorle.