L’arte come strumento di denuncia contro l’assalto indiscriminato degli impianti di energia rinnovabile in Sardegna, in particolare le pale eoliche. Lo scenario è attorno all’area archeologica di Su Nuraxi a Barumini, patrimonio Unesco.
In questo spazio è andata in scena la nuova performance di Nicola Mette: Bentu Estu, a cura di Pedro Rocha. Nel titolo c’è un richiamo al maestrale che soffia impetuoso.
Sì rifà al mito di Eolo il performer sardo attivo sulla scena da 25 anni, per rievocare con un registro poetico e potente un antico monito: “Il vento, un tempo forza della natura legato alla sopravvivenza, è diventato un ulteriore strumento di sfruttamento. Le alte turbine, presentate come simbolo di progresso, sono anche causa di rottura, spezzano la linea dell’orizzonte, violano territori sacri e ridisegnano la mappa della Sardegna, incuranti del suo patrimonio archeologico e culturale”, spiega Mette.
Un gruppo di volontari nudi e indifesi hanno popolato l’area.
Per gentile concessione di Nicola Mette