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BUONO A SAPERSI 14 MARZO 2022

Cos'è la no fly zone e chi la istituisce

Continuano i raid aerei sopra i cieli dell’Ucraina. In 17 giorni i missili russi hanno causato la maggior parte delle morti nei civili e dei danni agli edifici delle città. Il presidente Ucraino, Volodymyr Zelenskyy ha riferito che la situazione potrebbe migliorare solo istituendo una no fly zone sui cieli dell’Ucraina. Ma cosa è la no fly zone e chi ne decide l’applicazione.

Che cosa è la No Fly zone e cosa comporterebbe la sua istituzione

La no fly zone, letteralmente zona d’interdizione al volo, esclude la possibilità di sorvolare con qualsiasi mezzo aereo un’intera area geografica.

Questa strategia può essere applicata dalle organizzazioni internazionali, come la NATO e l’ONU e dai governi come L’Unione Europea o i singoli Stati.

Questa strategia militare dovrebbe essere un deterrente per le forze nemiche durante un conflitto, ma al contrario di quanto si pensi la no fly zone non é una manovra difensiva ma bensì offensiva. Chi la dichiara ha il dovere di pattugliare lo spazio aereo interdetto, fino ad arrivare all’abbattimento dei velivoli aerei nemici che sconfinano. Inoltre, il pattugliamento aereo ha il compito di identificare e abbattere ogni risorsa antiaerea, a terra, dell’avversario per non favorite un contro attacco alle forze aeree che pattugliano l’area. Questa misura è efficace solo se chi la applica poi rispetti e onori i suoi doveri.

Finora le no fly zone sono state dichiarate in Paesi il cui arsenale aereo era poco sviluppato. Nella storia moderna la no fly zone è stata applicata in Iraq nel 1991, in Bosnia tra il 1993 e 1995 e in Libia nel 2011. La possibile istituzione di una no fly zone nei cieli ucraini sarebbe una dichiarazione esplicita di guerra da parte di una organizzazione internazionale o di un singolo Paese, contro la Russia e il suo vasto arsenale. È possibile che il Cremlino non rispetti il divieto di volo in quell’area, costringendo così le forze militari ad un attacco diretto.

È quindi vitale continuare con la diplomazia e con le sanzioni, tra quelle applicate dall’Unione Europea e altri Stati la chiusura proprio spazio aereo, alla Russia, in attesa che si arrivi a un accordo bilaterale sulla pace in Ucraina.

Dal canto suo l’Italia, attraverso il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ha già dichiarato la sua contrarietà alla no fly zone per evitare una possibile scalation che porterebbe ad una guerra ancor più diffiusa che potrebbe coinvolgere direttamente anche il nostro Paese.

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