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CURIOSITÀ 24 NOVEMBRE 2022

Cos'è l'APOE4: il gene che sta mettendo a rischio Chris Hemsworth, star di Avengers

Chris Hemsworth, la star di Avengers, si sta prendendo una pausa dalla recitazione dopo aver appreso di avere un gene che lo espone a un rischio molto più elevato di sviluppare l’Alzheimer. Si tratta di una malattia potenzialmente devastante ed è la causa più comune di demenza. Si ritiene che l’Alzheimer sia causato dall’accumulo anomalo di proteine ​​all’interno e intorno alle cellule cerebrali. Una delle proteine ​​coinvolte è chiamata amiloide, i cui depositi formano placche attorno alle cellule cerebrali. L’altra proteina è chiamata tau, i cui depositi formano grovigli all’interno delle cellule cerebrali.

Chris Hemsworth, star di Avengers, ha scoperto di avere il gene APOE4

Chris Hemsworth, durante le riprese di una nuova docuserie del National Geographic per Disney+, chiamata Limitless, che esplora l’impatto del tempo e dell’età, si è sottoposto a una serie di test genetici (vedi anche il trattamento che potrebbe rivoluzionare la cura dei tumori). L’attore di 39 anni a così scoperto di aver ereditato due copie dell’APOE4, soprannominato “il gene dell’Alzheimer“, dai suoi genitori. Gli studi dimostrano che avere entrambe le copie aumenta il rischio da 10 a 15 volte, mentre averne solo una può raddoppiarlo. Hemsworth ha detto a Vanity Fair che lo shock provocato dalla notizia sulla sua salute gli ha fatto rivalutare la sua carriera. “Fare un episodio sulla morte e affrontare la tua stessa mortalità mi ha fatto dire, ‘Oh Dio, non sono ancora pronto per andare’”, ha detto. Ma il dottor Stephen Rao, neurofisico alla Cleveland Clinic crede che l’attore, che è in una buona forma fisica, stia sopravvalutando il suo rischio. Lo specialista ha spiegato che per ridurre il rischio di sviluppare l’Alzheimer, fattori come la dieta e l’esercizio fisico sono altrettanto importanti.

Cos’è l’APOE4 e quali sono i rischi

Una persona su 5 è portatrice del gene APOE4 e una su 20 ne ha due copie. Il gene è responsabile del trasporto di colesterolo e altri tipi di grassi nel flusso sanguigno. Gli scienziati ritengono che il modo in cui funzionano questi geni possa portare alla formazione di placche nel cervello. Alcune ricerche hanno però mostrato che le probabilità si abbassano con uno stile di vita sano. Secondo il dottor Ronald Petersen, direttore del Centro di ricerca sulla malattia di Alzheimer della Mayo Clinic, bastano 150 minuti di attività fisica moderata a settimana per ridurre il rischio elevato (vedi anche: l’orario perfetto per allenarsi). L’APO è uno degli oltre 20.000 geni che una persona sviluppa quando si trova nel grembo materno. Ne esistono tre tipi: e2, e3 ed e4. Ogni persona ha due copie di ciascun gene, ereditandone una da ciascuno dei genitori. La variante e4 è collegata al rischio di sviluppare l’Alzheimer, mentre l’e3 sembra non ha alcun effetto e l’e2 può persino offrire protezione contro il disturbo. Le persone nate con una copia della varietà e4 corrono un rischio raddoppiato di sviluppare l’Alzheimer tra i 65 e gli 80 anni, quelli con due copie hanno un rischio da 10 a 15 volte maggiore di sviluppare la malattia. Il dottor Rao ha sottolineato che il gene influisce sul rischio ma non ne è una causa. Altri fattori genetici e ambientali, come il peso, la dieta, lo stile di vita sedentario e il consumo di alcol, potrebbero essere più influenti.

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