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INTRATTENIMENTO 17 GENNAIO 2025

Non solo “Twin Peaks”: 5 film e serie di David Lynch da rivedere

Christian Casale

Christian Casale

Giornalista e videomaker

Conduttore e giornalista con lunga esperienza in radio e televisione in ambito nazionale. Per professione e passione mi occupo di videomaking, con una particolare propensione alla post produzione. Amo la divulgazione e lo sport.

La recente scomparsa del David Lynch ha segnato un lutto nel mondo del cinema. Una perdita significativa quella del regista che ha segnato la cinematografia degli ultimi 50 anni.

Molti lo ricordano per aver diretto Twin Peaks, una delle serie tv di maggiore successo a livello mondiale, andata in onda per la prima volta nel 1990. Eppure Lynch era anche tanto altro. Il suo lascito sono serie e film che ogni amante del cinema ha visto, almeno una volta.

David Lynch tra cinema e televisione

David Lynch fa dell’onirismo la sua cifra stilistica. Nelle sue produzioni spesso sogno e realtà hanno un contorno sfumato, un confine sottile non sempre facile da percepire. Usa suoni industriali, silenzi, luci soffuse e scenografie surreali per creare atmosfere inquietanti. Spesso nei sui film si trovano in situazioni che sfidano la logica o la morale, lasciando spazio a diverse chiavi di lettura.

Se affermiamo che Lynch sia noto per la serie Twin Peaks, andata in onda negli Stati Uniti tra il 1990 e il 1991, diciamo al contempo una verità e una inesattezza. O meglio, potremmo definire tale affermazione una “verità parziale”. Nella carriera del popolare regista c’è molto altro. Certo, Twin Peaks è stato un fenomeno culturale che ha rivoluzionato la televisione e anche il modo di interpretare le serie. È la storia di un omicidio in una piccola città, con elementi di mistero, surrealismo e umorismo nero. Dopo due stagioni molto seguite e chiacchierate, ne è stata realizzata anche una terza nel 2017, dal titolo Twin Peaks: il ritorno.

Esistono però almeno altre 4 produzioni degne di nota nella carriera di David Lynch, che gli appassionati di cinema non possono proprio ignorare. The Elephant Man del 1980 è un dramma biografico che racconta la storia di Joseph Merrick, un uomo affetto da gravi deformità. Nominato a 8 Oscar, questo film ha portato Lynch al grande pubblico. Quattro anni più tardi, con Dune, realizza un ambizioso adattamento del romanzo di Frank Herbert, oggi considerato un cult. Nell’elenco non possiamo dimenticare Blue Velvet, thriller psicologico che esplora il lato oscuro della provincia americana. Uscito nel 1986, viene considerato dalla critica come un capolavoro, che identifica alla perfezione lo stile di Lynch. uscito nel 1986 è forse riconosciuto, ha segnato il suo stile unico. Nella top five va segnalato anche Mulholland Drive del 2001. Si tratta di una delle sue opere più celebri, un thriller onirico che esplora i sogni e gli incubi di Hollywood. La pellicola è spesso considerata una delle migliori del XXI secolo.

Chi era David Lynch

David Keith Lynch nasce a Missoula, in montana, il 20 gennaio 1946. Trascorre gran parte della sua infanzia trasferendosi frequentemente a causa del lavoro del padre, un ricercatore del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti. Questa infanzia in cittadine tranquille e apparentemente serene influenzerà profondamente la sua visione artistica, spesso caratterizzata da un contrasto tra normalità superficiale e oscurità nascosta.

Dopo un periodo trascorso alla Corcoran School of the Arts and Design di Washington, Lynch si trasferisce a Boston per studiare pittura alla School of the Museum of Fine Arts, ma abbandona presto gli studi per vivere a Filadelfia. Qui, Lynch subisce l’influenza della città industriale e cupa, che alimenterà il suo stile inquietante.

Il primissimo lavoro è il cortometraggio Six Men Getting Sick del 1966, che vince un premio come miglior film sperimentale. Il primo lungometraggio arriva circa 10 anni più tardi, nel 1977: Eraserhead è un film surreale e disturbante, realizzato con un budget limitato. Nonostante ciò diventa un cult movie, facendolo emergere come regista di talento.

Lynch è stato sposato quattro volte e ha quattro figli, tra cui Jennifer Lynch, anche lei regista e scrittrice. A coronamento della sua lunga carriera, ottiene nel 2019 L’Oscar onorario per il contributo al cinema.

Scompare il 16 gennaio 2025 a causa di un brutto enfisema polmonare di cui soffriva da tempo, ulteriormente aggravato dai devastanti incendi che hanno colpito Los Angeles. “Ho adorato il suo cinema, l’hanno definito come un sognatore singolare e visionario che ha diretto film che sembravano fatti a mano”, ha detto Steven Spielberg. Ron Howard lo ha invece definito “un uomo gentile e un artista coraggioso che seguiva il suo cuore e la sua anima, dimostrando che la sperimentazione radicale poteva generare cinema indimenticabile”.

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