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NOTIZIE 08 NOVEMBRE 2021

Fossili briozoi svelano un mistero sull’origine della vita: cosa sono

I briozoi sono dei piccoli invertebrati acquatici che potrebbero cambiare le nostre conoscenze sull’origine della vita sulla Terra. Una scoperta, condotta da un gruppo di scienziati guidati dalla Northwest University in Cina, ha rivelato che probabilmente sono apparsi oltre 35 milioni di anni prima di quanto è stato ritenuto finora. I più antichi fossili di briozoi erano precedentemente stati datati al periodo Ordoviciano, risalente a circa 480 milioni di anni fa, ovvero 50 milioni di anni dopo la prima comparsa della maggior parte degli altri gruppi animali. Il nuovo studio ha invece smentito questa datazione. Dopo le curiosità sul pesce blob (il video qui), cosa sapere sui briozoi.

Cosa sono i briozoi

La scoperta e successiva analisi di fossili di Protomelision gatehousei dall’Australia e dalla Cina ha confermato che i briozoi si sarebbero evoluti oltre 500 milioni di anni fa. Questi invertebrati rappresentano un phylum composto da circa 6.500 specie viventi. La maggior parte di loro vive negli oceani e i restanti in altri bacini di acqua. Ogni colonia è composta da molti singoli zooidi, lunghi meno di un millimetro e geneticamente identici, che si uniscono per formare il briozoo. Questi esseri, per lo più si attaccano alle rocce, ma possono anche posarsi su conchiglie e alghe e possono fornire dei mini habitat per granchi e pesci perché formano delle piccole strutture simili alle barriere coralline.

La maggior parte dei gruppi di briozoi ha scheletri duri fatti di carbonato di calcio che formano facilmente fossili. Questa caratteristica ha permesso l’identificazione di oltre 15.000 specie estinte. Ma gli scienziati ritengono che i primi briozoi avessero corpi molli che avrebbero reso meno probabile la formazione di fossili. Questo spiegherebbe perché i più antichi reperti sono risalenti al periodo Ordoviciano e non prima. Da tempo gli studiosi sospettavano che i briozoi si fossero evoluti durante il Cambriano perché il loro dna rimandava a quel periodo, ma mancavano ritrovamenti specifici. La nuova scoperta cambia le cose e potrebbe far avvicinare un po’ di più gli studiosi a comprendere come si è originata la vita sulla Terra.

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