Le rane e gli altri anfibi sono tra le specie più minacciate al mondo, e un nuovo nemico letale sta accelerando la loro scomparsa: i funghi patogeni. Questi microrganismi, diffusi in tutto il mondo, stanno causando un’estinzione di massa senza precedenti nella storia recente, con gravi ripercussioni sugli ecosistemi. Sebbene gli scienziati stiano lavorando per contrastare questo fenomeno, il problema rimane critico. Tra le strategie innovative c’è l’utilizzo di “saune” speciali per salvare le rane, un approccio che potrebbe rappresentare una speranza concreta per il futuro.
Gli anfibi stanno sparendo a causa di funghi mortali
Il principale responsabile della drammatica riduzione delle popolazioni di anfibi è il fungo Batrachochytrium dendrobatidis (Bd), conosciuto anche come fungo della chitride. Questo patogeno attacca la pelle delle rane, compromettendo la loro capacità di respirare, idratarsi e regolare la temperatura corporea. Il risultato è una morte lenta e inevitabile per milioni di individui.
Secondo uno studio pubblicato su Science, siamo arrivati all’estinzione di almeno 90 specie di anfibi e altre 500 sono state colpite: è un’apocalisse causata dai funghi. Questo fenomeno è stato definito una vera e propria estinzione di massa, con conseguenze a cascata su interi ecosistemi. Gli anfibi, infatti, svolgono un ruolo cruciale nell’equilibrio ambientale, controllando le popolazioni di insetti e fungendo da prede per altri animali.
Le cause della diffusione del fungo chitride sono molteplici, ma una delle principali è legata al commercio internazionale di animali esotici. Il trasporto di rane e altri anfibi da una nazione all’altra ha facilitato la propagazione del patogeno, che si è diffuso in ambienti precedentemente incontaminati. La globalizzazione, unita ai cambiamenti climatici, ha ulteriormente aggravato la situazione, creando condizioni favorevoli alla proliferazione del fungo.
La “sauna” per salvare le rane dall’estinzione
Di fronte a questa crisi, gli scienziati stanno sperimentando soluzioni innovative per proteggere le rane e altri anfibi dal fungo chitride. Tra le proposte più promettenti c’è l’utilizzo di “saune” speciali, dispositivi progettati per aumentare temporaneamente la temperatura corporea degli anfibi. Il principio è semplice: il fungo non sopravvive a temperature elevate, mentre le rane possono tollerare brevi periodi di calore senza subire danni.
Le saune, spesso realizzate con materiali semplici e facilmente accessibili, sono state testate in alcune regioni particolarmente colpite dal fungo. I risultati iniziali sono incoraggianti: le rane trattate con questa tecnica mostrano una riduzione delle infezioni e un miglioramento della loro salute generale. Questo metodo, se adottato su larga scala, potrebbe rappresentare una soluzione pratica ed economicamente sostenibile per contrastare la diffusione del patogeno.
Nonostante i progressi, la battaglia contro il fungo chitride è tutt’altro che vinta. Per salvare gli anfibi dall’estinzione sarà necessario combinare diverse strategie: la protezione degli habitat naturali, il controllo del commercio di animali esotici e la diffusione di tecnologie innovative.
L’estinzione di massa delle rane causata dal fungo chitride è una delle emergenze ecologiche più gravi del nostro tempo. La perdita di questi anfibi non riguarda solo le singole specie ma l’intero equilibrio degli ecosistemi. Soluzioni come le “saune” rappresentano una speranza concreta per invertire questa tendenza.