La startup californiana HereAfter AI promette: presto potremo parlare coi nostri defunti. Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla sconvolgente tecnologia ai confini della realtà.
Una tecnologia basata su conversazioni sostenute dalla persona prima di morire con un intervistatore: stralci di vita vissuta, ricordi, aneddoti, il tutto riorganizzato mediante questionari appositi, strutturati al fine di portare un’intelligenza artificiale ad acquisire uno storico familiare, per consentirle di comportarsi durante chiacchierate tramite smartphone come il caro non più con noi. E il discorso non vale solo per i morti, ma anche per un partner tuttora vivo e vegeto che ci ha lasciato.
UNO SCENARIO TRA IL SUGGESTIVO E L’INQUIETANTE
Insomma, si tratta di vere e proprie repliche digitali, a cui potersi rivolgere per festeggiare ricorrenze speciali o per essere confortati nei momenti in cui l’assenza si fa sentire troppo. Di certo il confine fra realtà e fantascienza appare sempre più sottile, tanto che ovviamente c’è chi dissente e storce il naso: seppur avanzatissima, questa tecnologia potrebbe essere causa di conseguenze psicologiche da non sottovalutare, distorcendo la realtà, ostacolando la normale elaborazione del lutto e prolungando oltremodo il dolore.
VIDEOCHIAMATE CON IL MORTO
Ma non solo HereAfter AI: basandosi sullo stesso principio, la startup StoryFile va oltre promettendo vere e proprie videochiamate con le persone scomparse. Staremo a vedere dove porteranno questi esperimenti tecnologici, in ogni caso una persona in lutto è bene che tenga a mente che queste versioni alternative dei propri cari sono solamente proiezioni, che in quanto tali non potranno mai sostituire il rapporto venuto meno. Il rischio potrebbe essere alto.