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CURIOSITÀ 08 OTTOBRE 2021

La scuola cattolica, la vera storia del film vietato ai minori

La scuola cattolica è il titolo del film diretto da Stefano Mordini, uscito nel 2021. La pellicola è tratta dalle pagine dell’omonimo libro scritto da Edoardo Albinati, che nel 2016 ha vinto il prestigioso Premio Strega.

Il film appena uscito nelle sale ha fatto molto discutere: è stato censurato ai minori di 18 anni per la storia particolarmente cruenta e realmente accaduta. La scuola cattolica infatti tratta del noto delitto del Circeo, fatto di cronaca avvenuto nel 1975.

La scuola cattolica: la vera storia da cui è stata tratta la trama del film

La storia vera a cui il film si ispira riguarda un caso che scosse l’Italia intera: le vittime designate furono due giovani donne e amiche: Rosaria Lopez, di 19 anni, e Donatella Colasanti, di appena 17.

All’epoca dei fatti, le ragazze vennero attirate in una villa col pretesto di partecipare a una festa nella casa della famiglia di uno degli assassini: a compiere il delitto furono tre giovani rampolli della Roma bene: Gianni Guido, Andrea Ghira e Angelo Izzo.

Rosaria e Donatella conobbero i tre ragazzi pochi giorni prima del tragico epilogo. Le ragazze dopo aver respinto le avances dei giovani, furono abusate e seviziate dai tre uomini. Una di loro, Rosaria, perse la vita nei tragici momenti. Donatella invece, riuscì a fingersi morta, scampando alla morte ma riportando gravi ferite, fratture e ripercussioni psicologiche molto profonde.

La scuola cattolica, il delitto del Circeo e i processi

Grazie ai ricordi e alle deposizioni di Donatella, le indagini portarono a un processo nel 1976, con una sentenza di primo grado ed ergastolo per gli assassini. Uno dei tre giovani, Andrea Ghira, riuscì a fuggire all’estero, in Spagna, dove sotto falso nome si arruolò nella legione straniera. Morì nel 1994 di overdose a Melilla, e solo nel 2005 gli inquirenti attraverso l’esame del DNA capirono chi era davvero.

Gianni Guido riuscì per ben due volte ad evadere di galera nel tentativo di ricostruirsi una vita sotto falsa identità: prima a Buenos Aires, poi a Panama. Ma in entrambi i casi venne raggiunto e nuovamente catturato.

Angelo Izzo, a cui nel 2005 era stata concessa la libertà, commise un altro omicidio di due donne e venne nuovamente arrestato nel 2007 e condannato all’ergastolo.

Donatella Colasanti è morta nel 2005 per una grave malattia, riuscì ad assistere a quest’ultimo processo e ad esclamare: “Battiamoci per la verità”.

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