La scienza fa quotidianamente degli enormi passi avanti, ma i misteri da risolvere sull’evoluzione e la storia del pianeta Terra sono ancora tantissimi. Si ipotizza che un asteroide abbia causato l’estinzione dei dinosauri, il cratere originato dall’impatto è stato rintracciato in Messico, ma i ricercatori hanno recentemente rilasciato le immagini di un’altra enorme cavità, questa volta ne fondali dell’oceano Atlantico che può dirci molto sul nostro passato.
Mega tsunami di 800 metri: cosa l’ha causato
I ricercatori dell’università Heriot-Watt hanno rilasciato nuove immagini del cratere da impatto di un asteroide sepolto nelle profondità dell’Oceano Atlantico. Le immagini confermano che il cratere Nadir di 9 km è stato causato da un asteroide precipitato sulla Terra alla fine del periodo Cretaceo, circa 66 milioni di anni fa.
Ha la stessa età del cratere Chicxulub in Messico. Attraverso gli scatti i ricercatori sono riusciti a comprendere cosa è successo nei minuti successivi all’impatto. Inizialmente si è formato un cratere a forma di scodella, le rocce sono state convertite allo stato fluido colando sul fondo della fossa e poi ha avuto origine uno tsunami alto più di 800 metri che avrebbe attraversato l’Oceano Atlantico. I risultati sono pubblicati su Communications Earth & Environment e la scoperta è stata fatta studiando i dati sismici a riflessione provenienti dal fondale marino al largo delle coste della Guinea, nell’Africa occidentale, dove si trova il cratere Nadir.
I dati hanno rivelato una depressione larga più di 8,5 chilometri, che si sospettava potesse essere il cratere dell’impatto di un asteroide. Una società geofisica internazionale, la TGS, ha poi acquisito dati sismici tridimensionali ad alta risoluzione che hanno mostrato l’evento catastrofico che ha dato origine all’enorme fossa.
Un asteroide tra i 450 e i 500 metri di larghezza, proveniente da circa 20-40 gradi nord-est, avrebbe colpito la Terra a circa 20 chilometri al secondo, o 72.000 chilometri all’ora. L’impatto è stato associato a grandi frane e avrebbe dato origine a una serie di onde che hanno provocato un mega tsunami.
Un asteroide potrebbe scatenarne un altro?
Attualmente l’oggetto celeste considerato più pericoloso nell’orbita celeste è l’asteroide Bennu, un mucchio di detriti con un diametro di circa 400 metri. Secondo la Nasa, la probabilità di impatto totale fino all’anno 2300 è di circa 1 su 1750 (o 0,057%). I ricercatori sono stati anche in grado di identificare il 24 settembre 2182 come la data più significativa in termini di potenziale impatto, con una probabilità di impatto di 1 su 2.700 (o circa 0,037%).
In ogni caso per sapere con certezza se Bennu colpirà la Terra e se la sua traiettoria dovrà essere spostata, bisognerà attendere il 2135, anno in cui l’asteroide passerà vicino la Terra ad un punto gravitazionale che definirà la sua nuova orbita per i prossimi anni. A quel punto, tramite questa osservazione ravvicinata, gli astronomi saranno in grado di effettuare un calcolo matematico che amplierà o ridurrà la probabilità di collisione intorno all’anno 2185.
Sono già in atto programmi e sperimentazioni per deviare la traiettoria degli asteroidi o distruggerli prima che impattano sulla Terra. La Cina sta portando avanti un progetto per colpire l’asteroide Bennu con dei razzi che ne spostino l’orbita facendolo passare lontano dal nostro pianeta. Per il momento quindi non sembra ci siano pericoli imminenti per l’umanità.