Un asteroide è caduto sulla Terra improvvisamente e rappresenta un evento straordinario per esperti del settore e appassionati. Gli astronomi del Catalina Sky Survey, che si occupano di monitorare oggetti potenzialmente pericolosi, hanno trovato una roccia proveniente dallo Spazio del diametro di circa un metro.
2024 RW1, questo è il nome tecnico che le è stato dato, è stata rivenuta all’alba del 4 settembre 2024. Precisamente, sopra l’Oceano Pacifico occidentale, vicino all’isola di Luzon nelle Filippine.
Dove è caduto l’asteroide del 4 settembre 2024
L’asteroide caduto sulla Terra si è rivelato innocuo. Prima di esplodere la roccia proveniente dal cielo ha emesso una luce verde, probabilmente a causa di un alto contenuto di magnesio. Il bagliore si è visto a una distanza di almeno 400 chilometri e ha permesso di produrre testimonianze video e fotografiche.
La straordinarietà dell’evento sta proprio nell’avvistamento. Asteroidi di queste dimensioni, infatti, entrano nell’atmosfera ogni settimana, ma difficilmente si riescono ad ammirare. Per avere un’idea della rarità, basti pensare che questa è la nona volta in cui gli astronomi riescono a vedere un corpo celeste del genere prima che colpisca il nostro pianeta o si disintegri prima dell’impatto.
L’ultima volta risale al 21 gennaio 2024, quando gli scienziati della Nasa, l’agenzia spaziale americana, hanno avvistato 2024 BX1. È accaduto circa tre ore prima che l’asteroide entrasse nell’atmosfera ed esplodesse sopra Berlino, la capitale della Germania. In quell’occasione, la notizia più sorprendente ha riguardato la velocità di rotazione: la più elevata mai rilevata prima.
Andando indietro nel tempo, 2022 EB5, un corpo celeste grande quanto un frigo, è stato intercettato due ore prima che entrasse nell’atmosfera a 64.000 chilometri orari e si disintegrasse sopra l’Artide.
Cos’è un oggetto potenzialmente pericoloso: i rischi
Un asteroide contro la Terra, così come una cometa, rappresenta un oggetto potenzialmente pericoloso. Viene definito tale a causa delle sue dimensioni e del suo passaggio estremamente vicino alla Terra. In caso di impatto, infatti, i danni sarebbero davvero importanti. A preoccupare gli astronomi sono quei corpi celesti che hanno una distanza minima all’intersezione dell’orbita con la Terra (MOID) inferiore a 0,05 UA e un diametro di almeno 150 metri.
Le conseguenze se oggetti del genere cadessero sulla terra ferma sarebbero devastanti, se finissero in mare sarebbero in grado di provocare uno tsunami. Un’eventualità simile, secondo gli esperti, si potrebbe verificare una volta ogni 10.000 anni.
Il diametro degli asteroidi non si conosce con precisione assoluta, ecco perché si ricorre alla magnitudine assoluta che ne misura la luminosità intrinseca. Qualunque asteroide con un valore assoluto di 22,0 o più luminoso è considerato un oggetto potenzialmente pericoloso.
Una lista del 2011 conta 1.244 asteroidi che potrebbero creare danni al nostro pianeta, ma questa è in continuo aggiornamento. Ogni oggetto trovato quindi viene analizzato tramite osservazioni ottiche, a raggi infrarossi e radar, per determinarne le caratteristiche. Gli esperti cercano di conoscerne la dimensione, la composizione, lo stato di rotazione e la sua orbita. È successo anche con l’asteroide Apophis.
Tuttavia, l’avvicinamento a pianeti o a lune crea perturbazioni gravitazionali che modificano i dati e che possono rendere un oggetto pericoloso innocuo o viceversa. Il rischio di impatto viene classificato tramite la Scala Palermo e la Scala Torino. La prima va da valori come +2, che indica un rischio 100 volte maggiore del rischio di fondo, a valori come −2, che riflettono eventi per i quali non ci sono conseguenze probabili. Fra −2 e 0 l’asteroide merita un attento monitoraggio. La seconda usa valori che vanno da 0 a 10, più è alto il dato più il corpo celeste rappresenta un pericolo per la Terra.