Un evento astronomico di rilievo ha attirato l’attenzione di appassionati e scienziati: l’asteroide 447755 (2007 JX2), un colosso di roccia spaziale delle dimensioni di uno stadio, si è avvicinato alla Terra. Secondo la NASA, il passaggio è avvenuto alle 23.36 di lunedì 2 dicembre (ora italiana), mantenendo una distanza di sicurezza di circa 5.530.000 chilometri dal nostro pianeta, ovvero oltre 14 volte la distanza tra la Terra e la Luna. Sebbene l’asteroide è definito “vicino” in termini astronomici, non ci sono motivi di preoccupazione.
L’asteroide 447755 (2007 JX2) sta passando vicino alla Terra
L’asteroide 447755 (2007 JX2) ha catturato l’interesse della comunità scientifica grazie alle sue caratteristiche straordinarie.
Con un diametro di circa 400 metri e una velocità di 44.001 km/h, si tratta di un oggetto imponente. La NASA ha classificato questo corpo celeste come “potenzialmente pericoloso” a causa delle dimensioni e della sua traiettoria orbitale.
Sebbene il termine possa suonare allarmante indica semplicemente che l’asteroide soddisfa due criteri: un diametro superiore a 150 metri e una distanza minima all’intersezione dell’orbita con la Terra inferiore a 0,05 UA (Unità Astronomiche): ovvero 7,5 milioni di chilometri. In questo caso, l’asteroide si trova a una distanza di sicurezza, fornendo un’occasione unica per studiarne le caratteristiche senza correre rischi. Secondo gli scienziati, eventi come questo avvengono ogni cinque o dieci anni. Tuttavia il monitoraggio costante di questi oggetti, effettuato attraverso strumenti avanzati come il Near-Earth Asteroid Tracking della NASA, è fondamentale per prevenire eventuali rischi futuri. Tra i casi più eclatanti di asteroidi Near-Earth troviamo l’asteroide Apophis che ha attirato l’attenzione globale sin dalla sua scoperta nel 2004. Inizialmente, le osservazioni avevano indicato una possibilità di impatto con la Terra nel 2029 con una probabilità stimata del 2,7%. Tuttavia ulteriori studi e osservazioni hanno rapidamente ridotto questa preoccupazione.
Da quel momento la ricerca è andata avanti e oggi abbiamo la prova che è possibile reagire a quel tipo di minaccia. Nel 2022, infatti, il progetto DART della NASA ha dimostrato che è possibile deviare l’orbita di un asteroide potenzialmente pericoloso per la Terra.
Asteroide “potenzialmente pericoloso”: cosa significa davvero
Quando si parla di asteroidi “potenzialmente pericolosi” (Potentially Hazardous Asteroids), è importante fare chiarezza. Nonostante il nome, questa classificazione non implica che l’oggetto rappresenti una minaccia immediata per il nostro pianeta.
Un PHO (Potentially Hazardous Object) viene definito tale se soddisfa due requisiti:
- La minima distanza all’intersezione dell’orbita (MOID) con la Terra è inferiore a 0,05 UA (circa 7,5 milioni di chilometri).
- Il diametro è di almeno 150 metri, dimensioni sufficienti per causare danni significativi in caso di impatto.
La NASA e altri enti astronomici, come il” Lincoln Near-Earth Asteroid Research” e il “Catalina Sky Survey”, si dedicano al monitoraggio continuo di questi oggetti, utilizzando strumenti ottici, radar e a infrarossi per raccogliere dati dettagliati sulla loro composizione, rotazione e orbita. Tuttavia, è importante ricordare che la gravità di pianeti o lune può alterare le traiettorie di questi asteroidi nel tempo, rendendo il monitoraggio costante una priorità per la sicurezza planetaria. Nei mesi scorsi infatti la comunità scientifica era in fibrillazione per la seconda Luna della Terra: l’asteroide 2024 Pt5 temporaneamente catturato dalla gravità terrestre.
Mentre l’asteroide 447755 (2007 JX2) sfreccia oltre la Terra a una distanza di sicurezza, gli scienziati continuano a monitorare il cielo garantendo che il nostro pianeta sia preparato per eventuali sfide cosmiche future.