Tra pochi anni l’asteroide Apophis avrà un incontro ravvicinato con la Terra. Scoperto nel 2004, Apophis è stato inizialmente classificato come un oggetto “potenzialmente pericoloso” a causa delle sue dimensioni e della possibilità di un impatto con il nostro pianeta. Studi successivi hanno chiarito che il passaggio previsto per il 2029 non rappresenterà una minaccia diretta per la Terra, anche se sarà un evento estremamente raro e importante per la ricerca scientifica.
Frane e terremoti sull’asteroide quando si avvicinerà alla Terra
Uno degli effetti principali del passaggio ravvicinato di Apophis sarà la generazione di tremori sulla sua superficie. Questi “terremoti spaziali” sono causati dall’intensa forza di marea esercitata dalla gravità terrestre, che metterà sotto pressione l’asteroide e ne destabilizzerà le rocce di superficie. Ronald-Louis Ballouz, uno scienziato dell’Università Johns Hopkins, ha spiegato che i tremori inizieranno circa un’ora prima che Apophis raggiunga il punto di massima vicinanza alla Terra e proseguiranno per qualche tempo dopo il passaggio.
Nonostante l’asteroide sia molto più piccolo della Terra e la sua gravità sia circa 250.000 volte inferiore, queste sollecitazioni gravitazionali potrebbero essere abbastanza intense da scuotere la sua superficie, causando lo spostamento di massi e detriti. Alcuni di questi potrebbero essere lanciati nello spazio per poi ricadere sulla superficie di Apophis, formando dei nuovi schemi che potrebbero essere rilevati da una sonda spaziale. Inoltre, la particolare forma “a nocciolina” dell’asteroide, caratteristica degli asteroidi con doppio lobo come Itokawa, potrebbe rendere ancora più imprevedibili i movimenti delle rocce, amplificando gli effetti delle frane e causando ulteriori cambiamenti nella struttura della superficie.
Oltre ai tremori, Apophis subirà anche un processo di “tumbling” o rotolamento: l’asteroide non ruota su un asse fisso, ma si muove in maniera irregolare, come una palla mal lanciata. Questa instabilità aumenterà quando la gravità terrestre influenzerà il suo moto durante il passaggio, alterando la velocità e la direzione della sua rotazione. Secondo le simulazioni, le variazioni nella rotazione influenzeranno le inclinazioni delle superfici rocciose di Apophis, causando potenziali smottamenti.
Quando è previsto l’arrivo di Apophis vicino alla Terra
L’incontro ravvicinato di Apophis con la Terra è previsto per il 13 aprile 2029, quando il grande asteroide transiterà a soli 32.000 chilometri dal nostro pianeta, una distanza inferiore a quella di alcuni satelliti geostazionari. Questo passaggio, visibile a occhio nudo da alcune aree in Europa, Africa e Asia, rappresenta un’opportunità unica per gli scienziati di studiare da vicino un asteroide di grandi dimensioni senza dover organizzare costose missioni spaziali per raggiungerlo.
Studi più recenti confermano che, nonostante l’estrema vicinanza, non vi è alcun rischio di collisione con la Terra durante il 2029. In effetti il passaggio dell’asteroide Apophis offrirà una rara opportunità per comprendere meglio come le interazioni gravitazionali tra un pianeta e un asteroide possano causare cambiamenti nella struttura e nella composizione di questi corpi celesti. Ogni 5.000-10.000 anni un oggetto delle dimensioni di Apophis transita così vicino alla Terra, rendendo questo evento estremamente raro e scientificamente rilevante.
Per approfondire l’analisi, l’ESA (Agenzia Spaziale Europea) ha avviato la missione Ramses, che si concentrerà proprio sull’osservazione degli effetti del passaggio ravvicinato sulla superficie dell’asteroide. Ramses sarà affiancata da OSIRIS-APEX, una sonda della NASA derivata dalla missione OSIRIS-REx che ha recentemente raccolto campioni dall’asteroide Bennu. OSIRIS-APEX accompagnerà Apophis per circa 18 mesi, durante i quali studierà la composizione chimica e i cambiamenti superficiali provocati dall’influenza gravitazionale della Terra.
I dati raccolti da Ramses e OSIRIS-APEX permetteranno agli scienziati di comprendere meglio come la gravità terrestre possa influenzare la struttura di Apophis. Questa ricerca potrebbe rivelarsi fondamentale per lo sviluppo di strategie di difesa planetaria contro potenziali asteroidi in rotta di collisione con la Terra, poiché consentirà di simulare meglio i processi di “deviazione” o “deflessione” degli asteroidi. Alla luce dei dati attuali, il passaggio di Apophis non rappresenta una minaccia imminente, ma resta una domanda: ci salverà un’esplosione nucleare se un giorno dovessimo trovarci di fronte a un vero pericolo?