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CURIOSITÀ 25 SETTEMBRE 2024

Asteroide Apophis contro la Terra: ci salverà un’esplosione nucleare?

Pasquale Barillà

Pasquale Barillà

Editor e videomaker

Da diversi anni faccio parte del mondo della produzione video: ho iniziato creando un prodotto a 360 gradi per poi specializzarmi nel montaggio video da remoto. Le passioni per la musica e l’insegnamento giocano un ruolo chiave nella creazione dei miei contenuti e nella stesura dei miei articoli.

L’asteroide Apophis è da tempo al centro dell’attenzione degli scienziati. Questo corpo celeste scoperto nel 2004 ha destato preoccupazioni a causa della sua traiettoria che lo porterà molto vicino alla Terra in diverse occasioni nei prossimi decenni. La data più imminente è quella del 13 aprile 2029, quando Apophis passerà a soli 37.000 chilometri dal nostro pianeta, una distanza estremamente ridotta in termini astronomici. Anche se le probabilità di impatto sono considerate molto basse, gli esperti stanno valutando possibili scenari per scongiurare ogni rischio.

Un’esplosione nucleare per salvarci da Apophis: l’ipotesi

La possibilità di utilizzare un’esplosione nucleare per deviare un asteroide è una delle opzioni prese in considerazione dagli scienziati impegnati nella difesa planetaria. Secondo uno studio condotto dai Sandia National Laboratories, un’esplosione nucleare nei pressi di un asteroide potrebbe generare una pioggia di raggi X talmente potente da vaporizzare parte della superficie del corpo celeste.

Questo metodo è stato testato in laboratorio su piccoli modelli di asteroidi, dimostrando che la tecnica potrebbe essere efficace anche su corpi celesti di dimensioni maggiori. Nel caso di Apophis, che misura circa 340 metri di diametro, si ipotizza che un’esplosione nucleare possa essere sufficiente a modificarne la traiettoria, evitando così un eventuale impatto con la Terra.

Un’altra opzione meno drastica, già testata con successo, è l’impatto cinetico. Nel settembre 2022 la missione DART della NASA è riuscita a deviare un piccolo asteroide chiamato Dimorphos, facendo schiantare una sonda contro la sua superficie a una velocità di 22.000 chilometri all’ora. Il successo della missione ha aperto la strada a una possibile replica nel caso di Apophis, qualora si rendesse necessario.

L’idea di una missione nucleare non è del tutto nuova: tra i piani discussi in ambito scientifico, c’è anche la “Missione Ramses”, un progetto ipotetico che potrebbe sfruttare esplosivi per deviare asteroidi in situazioni di alto rischio. In ogni caso, gli esperti concordano sul fatto che qualsiasi intervento deve essere ben calibrato e che è fondamentale avere un piano di azione chiaro prima che si verifichi una situazione critica.

Quando arriva Apophis sulla Terra e perché fa paura

Apophis compirà il suo passaggio ravvicinato con la Terra il 13 aprile 2029, una data che è già stata segnata sui calendari degli astronomi di tutto il mondo. Questo corpo celeste passerà a circa 37.000 chilometri dalla Terra, una distanza relativamente piccola se paragonata alla distanza media che ci separa dalla Luna, che è di 384.000 chilometri. Nonostante la vicinanza gli scienziati hanno rassicurato che non ci sono rischi di collisione per il 2029.

Il passaggio dell’asteroide Apophis solleva alcune preoccupazioni per il futuro. Il principale timore è legato al cosiddetto “gravitational keyhole”, una zona dello spazio larga circa 800 chilometri che l’asteroide potrebbe attraversare durante il suo avvicinamento. Se Apophis dovesse passare attraverso questo stretto varco, la sua traiettoria potrebbe essere alterata dalla gravità terrestre, aumentando il rischio di un impatto nelle successive orbite, con date potenziali nel 2036 o nel 2068. Fortunatamente gli studi più recenti sembrano escludere la possibilità di un impatto diretto per il prossimo secolo.

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