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CONSIGLI 06 DICEMBRE 2023

Perché non bisogna lasciare i termosifoni accesi di notte: i rischi

Con la stagione invernale torna il problema dei termosifoni che fanno salire il costo della bolletta del gas, vanno spurgati dall’aria e accesi in determinate ore. Per i più freddolosi, i caloriferi sono essenziali in casa e, in particolare, si fa attenzione al loro buon funzionamento. C’è chi sostiene vadano tenuti attivi tutto il tempo o, perlomeno, il più a lungo possibile. C’è poi chi ne aumenta la temperatura ma li accende solo per una piccola parte della giornata. Alcuni tengono i termosifoni accesi di notte, ma questa pratica non è consigliata a causa degli effetti negativi che ha sulla salute e anche a livello economico.

Cosa succede se si lasciano i termosifoni accesi di notte

Lasciare i caloriferi attivi durante le ore notturne non è salutare per il corpo perché, in questo modo, si riscalda troppo la stanza con un impatto negativo sull’organismo. La temperatura alta dell’ambiente può contribuire all’abbassamento di quella corporea causando problemi d’insonnia. Il caldo può far svegliare di notte interrompendo il corretto riposo della persona. Meglio usare piumoni e coperte per scaldarsi rispetto al tenere accesi i termosifoni

In particolare, il Ministero della Salute e l’Organizzazione Mondiale della Sanità spiegano che avere una camera da letto troppo calda, oltre i 18 °C, impedisce al corpo la dispersione del calore – condizione che comporta una cattiva qualità del sonno.

Altro aspetto negativo è quello che riguarda il portafoglio. Se si lasciano andare i caloriferi per tutta la notte, si consuma più energia, con conseguente bolletta più cara. Il consiglio degli esperti è quello di spegnere i termosifoni una volta che viene raggiunta la temperatura ideale all’interno dell’ambiente ed eseguire una manutenzione di tutti gli impianti di riscaldamento domestico per evitare di avere termosifoni che non scaldano.

Quanto consuma un’ora di termosifoni accesi: i calcoli

A seconda del tipo di caldaia cambia il consumo orario dei termosifoni. Per esempio, le caldaie a condensazione permettono di risparmiare fino al 20% semplicemente recuperando i fumi di combustione. L’efficienza termica di una caldaia tradizionale si attesta intorno ai 24 kW termici, che è la sua potenza a pieno regime. Difficilmente, però, una caldaia resta accesa continuativamente alla massima potenza e per questo il consumo termico è quasi sempre inferiore.

In generale, per ogni ora in cui resta accesa, la caldaia consuma tra i 2 e i 12 kWh, ovvero da 0,20 a 1,25 metri cubi di gas. Nel caso di un appartamento di 100 metri quadri riscaldato con il gas metano, sono necessari circa 5 kWh per arrivare a una temperatura gradevole. Al costo di 0,11 euro a kWh significa che si spendono quasi 60 centesimi all’ora per scaldare tutta la casa.

Chiudere alcuni termosifoni fa risparmiare in bolletta

Ci sono però svariati modi per risparmiare sul consumo dei termosifoni, per esempio posizionando pannelli termoriflettenti dietro il calorifero, in grado di limitare la dispersione all’interno del muro oppure tramite la schermatura delle finestre di sera e l’uso di paraspifferi per porte e infissi. Un’altra tecnica per diminuire il consumo di gas è chiudere alcuni termosifoni.

Specialmente in case molto grandi, un’ottima soluzione è bloccare i radiatori delle stanze inutilizzate. In questo modo non si diminuisce il lavoro della caldaia, ma si rendono più efficaci i termosifoni attivi, che possono restare accesi meno tempo, con un calo del consumo di gas.

In generale, la temperatura ideale in casa dovrebbe essere tra i 18 °C e i 22 °C: il consiglio è quindi di controllare quanto è caldo l’ambiente e non oltrepassare questa soglia per non ritrovarsi con una casa troppo calda e una bolletta eccessivamente salata.

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