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CONSIGLI 26 MARZO 2024

Perché il rosmarino ingiallisce: i trucchi per averlo perfetto

Il rosmarino è una tra le piante aromatiche più usate in cucina per condire i nostri piatti. L’ideale sarebbe averlo sempre a casa, piantato in un vaso o in giardino. Se ci hai già provato e le foglie del tuo rosmarino sono diventate secche e gialle non disperare. Proviamo a vedere insieme cosa è andato storto e gli errori da non fare più.

Perché il rosmarino in vaso si secca e diventa giallo

Anche se il rosmarino è una pianta davvero robusta e resistente, può comunque patire alcuni problemi. Riconoscere i segnali che indicano un malessere è importante perché ci permette di intervenire per tempo.

Le foglie di rosmarino possono diventare gialle per una serie di motivi:

  • Per la poca esposizione al sole. Se l’ingiallimento riguarda soltanto alcune foglie interne al cespuglio basta sfoltire un po’ per rimediare immediatamente.
  • Specialmente se coltivato in vaso e se la pianta è giovane, l’ingiallimento può essere la conseguenza di una mancanza d’acqua. Anche se è resistente alla siccità, non è immortale!
  • Può essere un problema anche la situazione opposta, ovvero il ristagno di acqua nel terreno o nel vaso
  • Un’altra causa può essere un eccesso o una mancanza di elementi nutritivi nel terreno.
  • Anche la presenza di troppa concimazione può dare problemi alla pianta e provocare l’ingiallimento delle sue foglie.
  • Non dimentichiamo poi il freddo: essendo una pianta che ama il sole, un repentino abbattimento della temperatura con delle gelate intense potrebbe essere all’origine del problema.

Come fare una nuova pianta di rosmarino da un rametto

Se l’ingiallimento delle foglie è limitato a una parte della pianta puoi prendere in considerazione l’idea di potare i rami che mostrano più sofferenza.

Il consiglio però è quello di prelevare un rametto sano e di piantarlo in un vaso per fare una talea, così avrai un’alternativa già pronta se la pianta non dovesse riprendersi.

Di norma i mesi migliori per avere successo con le talee di erbe aromatiche sono nel periodo primaverile (aprile) e a fine estate (agosto, settembre).

Dove mettere e quando innaffiare la pianta di rosmarino

In genere il rosmarino cresce bene in terreni ben drenati, in posizioni soleggiate e calde. Almeno da questo punto di vista non ci sono differenze tra quello coltivato a terra e quello messo in vaso.

Proprio perché si tratta di una pianta che ama il sole, se vivi in una zona caratterizzate da inverni rigidi e con frequenti gelate è meglio che lo copri con un telo.

Il rosmarino appena piantato a terra ha bisogno di acqua ogni 2-3 giorni nel periodo primaverile ed estivo. In inverno, invece, sarà sufficiente bagnare il terreno solo quando eccessivamente asciutto e astenersi da ulteriori annaffiature nei periodi più piovosi. Una volta cresciuta la pianta sarà resistente alla siccità.

Leggermente diverso il discorso per la pianta in vaso, che invece ha bisogno di un’innaffiatura più frequente. Dai l’acqua alla pianta quando il terreno è appena asciutto al tatto in superficie.

Quali sono i benefici del rosmarino in cucina e non solo

Come per il basilico, anche il rosmarino è usato principalmente per condire piatti. Tuttavia non dobbiamo dimenticarci che questa erba aromatica ha anche tante proprietà terapeutiche. Proprio come accade per la portulaca, un’erba considerata infestante ma che in realtà ha tante proprietà benefiche.

Un modo per poterlo sfruttare in casa è sicuramente farci un decotto. L’infuso al rosmarino, per esempio, grazie alle proprietà balsamiche e antinfiammatorie della pianta, è ideale anche per il trattamento dei sintomi del raffreddore e la tosse. Grazie alla vitamina C e agli acidi fenolici, è ottimo per la cura delle infiammazioni alla gola e alle vie respiratorie.

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