Il 6 febbraio quasi tutte le piscine italiane sono rimaste chiuse per protesta. A lanciare l’iniziativa è stato il Coordinamento Associazioni Gestori Impianti Natatori. Le piscine sono rimaste chiuse per ben 10 dei 23 mesi complessivi della pandemia. Queste strutture, pur rimanendo chiuse al pubblico, devono costantemente affrontare costi enormi, che stanno generando perdite ingenti. Questi impianti sono stati i primi ad aver imposto l’obbligo di green pass (6 agosto 2021), ma lavorano ancora al 40% della capienza, dato che i limiti Covid non sono ancora cambiati. La quinta ondata pandemica, inoltre, sta determinando una riduzione del 50% dell’utenza, tra disdette e mancati rinnovi.