Quando si parla di abitudini nocive, le sigarette sono spesso in cima alle classifiche, in quanto ritenute responsabili dell’insorgenza di malattie gravi e in grado di compromettere seriamente la salute umana. I pericoli per il nostro organismo, però, non finiscono qua perché ci sono anche molti cibi (e altrettante abitudini alimentari) ritenuti assai pericolosi, tanto da far scattare un nuovo allarme. Gli esperti, infatti, vogliono accendere i riflettori su alcuni alimenti ormai largamente diffusi e ritenuti al pari delle sigarette in quanto a tossicità per l’uomo.
Cibi pericolosi come le sigarette
Secondo gli studiosi, infatti, i cibi industriali altamente trasformati e lavorati raggiungono ormai criteri allarmanti, gli stessi che negli anni ‘90 hanno fatto sì che le sigarette venissero classificate come altamente pericolose.
I cibi industriali, dunque, pericolosi come le sigarette sarebbero:
- ciambelle
- cereali zuccherati
- pizza (ecco come riconoscere quella di qualità)
- patatine
- caramelle
- bevande gassate (come se non bastasse, è stato scoperto che queste bevande accorciano la vita)
A differenza delle sigarette, nel caso dei cibi il pericolo è rappresentato da additivi, aromi artificiali, conservanti, zucchero e sale. Tutti impiegati nella produzione industriale e responsabili di gusti artificiali che oltre al danno, aggiungono la beffa: creano dipendenza.
Sono gusti sempre nuovi, elaborati e iper pubblicizzati, che vengono associati a gustosi alimenti da consumare con grande facilità. In realtà non sono altro che frutto di processi artificiali che hanno poco a che fare con i sapori reali.
Quali sono i cibi che creano dipendenza
Oltre a disturbi alimentari, obesità e malattie a carico dell’apparato cardiocircolatorio, c’è, infatti, anche il rischio della dipendenza. Una squadra di ricercatori dell’Università del Michigan, guidata dalla dottoressa Ashley Gearhardt, ha spiegato al Daily Mail che questi cibi sono simili a una droga proprio perché sviluppano un senso di dipendenza in chi li consuma abitualmente, modificando di fatto i comportamenti degli individui nei confronti del cibo.
“Sono sostanze prodotte industrialmente e progettate per fornire zucchero e grassi. Non sono cibi, sono prodotti che sono stati davvero ben progettati per fornire sostanze che creano dipendenza” ha aggiunto la dottoressa Alexandra DiFeliceantonio, professoressa presso la Virginia Tech University.
Gli specialisti auspicano che, così come è accaduto per la nicotina, anche il consumo di questi cibi sia in qualche modo limitato per i più piccoli, attraverso vere e proprie leggi e messaggi pubblicitari adeguati.