Un team di ingegneri dell’Università di Manchester è riuscito a creare un robot capace di saltare ad un’altezza record: oltre 120 metri. Praticamente un salto che in altezza supera la torre del Big Ben di Londra.
Come funziona e a cosa serve il robot saltatore
Il lavoro, pubblicato su Mechanism and Machine, potrebbe essere utile per esplorazioni planetarie, salvataggi in caso di calamità e sorveglianza di aree pericolose o inaccessibili.
“I robot di solito camminano o si muovono su ruote, ma il salto è un modo efficace per superare terreni irregolari o pieni di ostacoli come caverne, foreste, massi o superfici planetarie”, afferma John Lo, esperto di robotica spaziale all’Università di Manchester e co-autore del lavoro.
“Esistono già robot che saltano – ha aggiunto – ma la sfida è farli saltare abbastanza in alto da superare grandi ostacoli. Il nostro progetto punta a migliorare notevolmente l’efficienza energetica e le prestazioni dei robot a molla”.
Lo studio, infatti, oltre a mostrare il risultato dei loro sforzi, analizza anche i limiti dei robot saltatori sviluppati fino a oggi come il fatto che decollino prima di rilasciare tutta l’energia elastica immagazzinata o, ancora, che spesso sprecano energia muovendosi lateralmente o ruotando anziché salire verticalmente. Azioni che portano i dispositivi a realizzare salti inefficienti e di altezza limitata.
Utilizzando la matematica, simulazioni al computer ed esperimenti di laboratorio, i ricercatori hanno progettato un robot con dimensioni e struttura ottimali per superare ostacoli molte volte più alti di lui. Secondo i loro calcoli potrebbe superare i 120 metri, che sulla Luna, a causa della minore gravità, diventerebbero 200 metri.
Questo rappresenta un grande miglioramento rispetto al record attuale di salto in alto per robot, che è di 33 metri, ovvero 110 volte la loro altezza. “Le nostre riprogettazioni strutturali ridistribuiscono la massa del robot verso l’alto e rendono la struttura più sottile verso il basso”, spiega l’altro autore dello studio, l’ingegnere aerospaziale Ben Parslew. “Gambe più leggere, a forma di prisma e l’uso di molle che si allungano solamente, sono caratteristiche che migliorano le prestazioni e l’efficienza energetica del robot saltatore”.
Cosa fanno i robot oggi?
A vantare un record mondiale però non è solo questo piccolo robot saltatore, oggi sono tanti i dispositivi sviluppati che sono riusciti ad aggiudicarsi un primato.
A maggio 2024 il robot Mitsubishi Tokufastbot, frutto dell’ingegno di Mitsubishi Electric, è entrato nel Guinness dei Primati risolvendo il cubo di Rubik in appena 0,305 secondi. Praticamente un battito di ciglia.
Un tempo impossibile anche per l’attuale detentore umano del record mondiale: lo statunitense Max Park, infatti, per riordinare tutte le facce colorate del cubo ci ha messo 3 secondi e 13 decimi.
Tra i robot umanoidi, l’ultimo record in termini di velocità se l’è aggiudicato Unitree H1 Evolution V3.0, dell’azienda cinese Unitree Robotics. In un recente video pubblicato, il robot bipede corre a una velocità mai raggiunta da un dispositivo a grandezza naturale: 3,3 metri al secondo. Il robot è dotato di sensori e telecamere che gli permettono di mantenere l’equilibrio quando corre, ma è meglio che la corsetta avvenga su una superficie piana altrimenti iniziano i problemi.
Il nuovo record di H1 batte quello stabilito nel 2022 da Cassie, di Agility Robotics: non un vero umanoide, ma un dispositivo che ha mezzo corpo, solo gambe, e che aveva raggiunto una velocità di 4 metri al secondo.
Robot per la casa e per sognare
Infine, anche se non detengono un record, è impossibile non menzionare il robot umanoide S1, ribattezzato come il robot domestico o maggiordomo. Nel filamto diffuso dall’azienda creatrice Astribot lo si può vedere svolgere in autonomia tutta attività come cucinare, fare giardinaggio, passare l’aspirapolvere, impilare tazze e piegare vestiti. Video che ha suscitato molto interesse, come quello del robot gigante stile Gundam che si può pilotare. Si chiama Archax è stato sviluppato dalla start-up giapponese Tsubame Industries.