Durante i solstizi (e non solo), migliaia di persone si riuniscono a Stonehenge, nella pianura di Salisbury in Inghilterra, per celebrare l’allineamento astronomico del monumento. Il punto focale di questi festeggiamenti è la Pietra dell’Altare, la lastra di arenaria da sei tonnellate che giace piatta al centro della struttura. Il sito è uno dei più misteriosi e affascinanti della Gran Bretagna. Costruito dagli antichi popoli che vivevano nell’area tra il 3.100 e il 1.600 a.C., era un luogo mistico e di culto per la società dell’epoca. Ma da dove arrivano i grandi monoliti che lo compongono?
L’altare di Stonehenge arriva dalla Scozia: la scoperta
Il mistero di Stonehenge continua ad affascinare e ad attirare turisti da tutto il mondo. Bisogna sapere che i megaliti che lo compongono, si dividono in due grandi categorie: pietre sarsen e pietre blu. La Pietra dell’Altare è la pietra blu più grande.
È noto che alcune pietre blu furono estratte dal Mynydd Preseli in Galles, a oltre 220 km da Stonehenge, mentre le pietre sarsen provenivano dalla pianura di Salisbury. Fino a oggi è però rimasto il dubbio sulla Pietra dell’Altare che si differenziava dalle altre pietre blu.
Uno studio pubblicato sulla rivista Nature ha analizzato la composizione e il DNA delle rocce per capire da dove potesse essere stato estratto quel tipo di pietra. La composizione chimica dei suoi minerali ha dimostrato che il blocco di arenaria da sei tonnellate, a lungo ritenuto originario del Galles, proviene in realtà dalla Scozia e dunque sarebbe stato trasportato per oltre 700 chilometri.
“La nostra analisi ha rilevato che specifici granuli di minerali nella Pietra dell’Altare hanno per lo più un’età compresa tra 1.000 e 2.000 milioni di anni, mentre altri minerali hanno circa 450 milioni di anni”, ha spiegato il geologo britannico Anthony Clarke a capo dello studio. “Ciò fornisce un’impronta chimica distinta che suggerisce che la pietra proviene da rocce nel bacino delle Orcadi, in Scozia, ad almeno 750 chilometri di distanza da Stonehenge”, ha aggiunto.
Come hanno fatto a trasportare le pietre di Stonehenge
Il sito di Stonehenge è allineato alla Luna e ricopriva un ruolo di grandissima importanza per la società dell’epoca. Per costruirlo gli antichi hanno impiegato tempo e un gran numero di forze, ma come hanno fatto a trasportare per così tanti chilometri delle pietre di tali dimensioni e peso?
Secondo il co-autore dello studio, Chris Kirkland “trasportare un carico così massiccio via terra dalla Scozia all’Inghilterra meridionale sarebbe stato estremamente impegnativo, il che indica una probabile rotta di spedizione marittima lungo la costa della Gran Bretagna. Ciò implica l’esistenza già nell’antichità di reti commerciali su lunghe distanze e un livello di organizzazione sociale più elevato” di quanto ipotizzato finora.
Effettivamente i britannici del Neolitico dovevano essere abili navigatori dato che la Gran Bretagna preistorica era ricca di foreste e formidabili montagne, valli ed estuari che rappresentavano importanti barriere per il trasporto di merci verso sud.
A causa di questi ostacoli, il trasporto via terra della pietra dell’altare dalla Scozia a Salisbury si sarebbe rivelato quasi impossibile, perciò è molto più probabile che i costruttori di Stonehenge abbiano spedito il monolite via mare.