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BUONO A SAPERSI 24 MARZO 2023

Svelato il mistero di Stonehenge: la scoperta è italiana

Stonehenge è sicuramente uno dei luoghi più misteriosi e affascinanti sulla faccia della Terra. Le origini di questo popolarissimo sito neolitico sono infatti oggetto di dibattito da sempre, così come quelle di tanti altri luoghi di interesse archeologico.

Si tratta nella maggior parte dei casi di complessi monumentali con strutture in pietra di grandi dimensioni, di cui non è stato ancora possibile spiegare nel dettaglio le tecniche di realizzazione. Nella maggior parte dei casi, Stonehenge inclusa, è un mistero anche quale fosse la loro funzione.

Dove si trova Stonehenge, il complesso megalitico più famoso

Il complesso di Stonehenge, datato tra il 3000 a.C. circa al 2000 a.C, si trova nelle vicinanze di Salisbury, nel Sud dell’Inghilterra. È costituito da pietre di enormi dimensioni, incastonate nel terreno e poste in posizione verticale, sormontate da altre che fungono da architravi orizzontali di collegamento.

Tecnicamente il complesso di Stonehenge è un cromlech, termine gallese utilizzato per definire le strutture megalitiche preistoriche. “Crom” sta infatti a significare “curvata”, mentre “lech” vuol dire “pietra piatta”.

Che cos’è un cromlech e a cosa serviva

La funzione dei cromlech è ancora oggetto di dibattito. L’ipotesi più accreditata è che servissero a studiare le fasi lunari, nonché i movimenti delle stelle e del sole, allo stesso tempo è molto probabile che avessero una funzione religiosa.

C’è chi si è spinto oltre e ipotizza che queste costruzioni siano la prova della presenza degli alieni sulla Terra. Teorie bizzarre, ma che attestano la curiosità attorno a queste gigantesche opere.

Dove si trovano le Stonehenge italiane

In Italia sono presenti diversi complessi megalitici di questo tipo, il più rilevante è sicuramente il Cromlech del Piccolo San Bernanrdo, in Valle d’Aosta.

Il sito, situato al confine con la Francia – per la precisione nel comune di La Thuile, è costituito da 46 pietre. Gli altri cromlech italiani si trovano invece in Sicilia.

Nonostante siano tutti diversi, sembrano avere in comune un particolare allineamento con i pianeti e le stelle.

La scoperta italiana sul calendario di Stonehenge

E proprio dall’Italia arriva una delle scoperte più rilevanti degli ultimi tempi su Stonehenge, che va a smentire l’ipotesi più quotata degli ultimi anni, ovvero che la funzione principale del complesso fosse quella di “calendario”, con la disposizione circolare delle pietre da intendere come una “rappresentazione fisica dell’anno solare”, che sarebbe servita agli antichi abitanti della zona a tenere traccia dello scorrere dei giorni, delle settimane e dei mesi.

Lo studio italiano, guidato Giulio Magli e Antonio Belmonte, ha però smentito questa interpretazione, dimostrando come fosse basata su collegamenti non dimostrabili, senza contare che l’attuale disposizione circolare delle pietre è stata “ricostruita” tra il 1904 e il 1960, dopo la scoperta del sito.

I due studiosi italiani ritengono invece si tratti di un luogo legato al culto neolitico degli antenati e alle connessioni tra vita ultraterrena e solstizio d’inverno.

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