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BUONO A SAPERSI 10 AGOSTO 2024

Truffa del tamponamento ripreso nel parcheggio: come difendersi

Christian Casale

Christian Casale

Giornalista e videomaker

Conduttore e giornalista con lunga esperienza in radio e televisione in ambito nazionale. Per professione e passione mi occupo di videomaking, con una particolare propensione alla post produzione. Amo la divulgazione e lo sport.

Di modi di dire sulla guida ne esistono tanti, così come non mancano le leggende metropolitane. Quando si parla di truffe, però, si scopre che la realtà supera la più fervida fantasia. Anzi, spesso tale scoperta è tardiva e ne veniamo a conoscenza una volta che il misfatto si è compiuto.

Sono proprio le informazioni che circolano online a salvare, il più delle volte, da spiacevoli inconvenienti dovuti alla condotta deplorevole di qualche malintenzionato. La nuova frontiera della frode è la truffa del tamponamento ripreso nel parcheggio. Un metodo per estorcere denaro agli automobilisti che va persino oltre l’ormai nota truffa dello specchietto. Vediamo come è possibile difendersi.

Tamponamento ripreso nel parcheggio, ma è una truffa

Una metodo talmente ingegnoso che può indurre a cascarci. Eppure i segnali della truffa ci sono tutti, basta “solo” saperli riconoscere per evitare guai maggiori.

Se la truffa con il sistema del falso specchietto rotto è divenuto troppo noto tra gli automobilisti proprio per merito del tam-tam sui social, così non è per la nuova truffa del tamponamento ripreso nel parcheggio. sembra ormai troppo nota ai cittadini. E spesso non va a buon fine. Pare che il nuovo metodo abbia preso piede nella zona di Reggio Emilia.

Ecco come funziona: i malviventi si piazzano nel parcheggio, sia quelli liberi che a pagamento. Dopodiché attendono l’arrivo di un’altra auto nel posto adiacente al loro. All’automobilista nel mirino riferiscono di aver ripreso la manovra di parcheggio col telefonino e di essere in possesso delle immagini di un fantomatico tamponamento che, naturalmente, non è mai avvenuto. Ma basta un po’ di distrazione e, magari, farsi prendere dal panico per rendere verosimile ciò che viene raccontato dai truffatori. Ecco perché questi ultimi prediligono scegliere le proprie vittime tra i più fragili ed esposti, come ad esempio gli anziani.

Una volta messi di fronte i malcapitati al dolo, vengono spinti a pagare subito per il danno causato. In caso contrario minacciano di inviare il tutto alla propria assicurazione, allegando danni alla carrozzeria della propria auto, in realtà già presenti da prima. Si tratta di piccole ammaccature, che prevedono un esborso minimo per la loro sistemazione. Ecco perché non coinvolgere l’assicurazione è la soluzione migliore per non vedersi aumentare il premio. Per questo motivo i truffati si convincono spesso che la soluzione migliore sia pagare il danno subito, naturalmente in contanti.

Come comportarsi in caso di truffa con le automobili

Le truffe che riguardano le automobili rappresentano un problema sempre più diffuso, anche in Italia. Si stima che circa 2 milioni di italiani ogni anno rimangano vittime di frodi al volante. Gli anziani non sono le uniche vittime. Infatti questo fenomeno colpisce in modo particolare i giovani under 35.

Oltre alla sopracitata truffa dello specchietto, un’altra frode piuttosto nota è la truffa del garage, che riguarda le autorimesse e che è conosciuta ormai da alcuni anni, a causa della condotta poco limpida di alcune autofficine.

Il consiglio è sempre lo stesso: ignorare richieste risarcitorie, soprattutto da persone sconosciute. Nel dubbio è sempre meglio richiedere subito l’intervento delle forze dell’ordine. Potrebbe sembrare superfluo ricordarlo, eppure i numerosi casi impongono di sottolineare una volta in più concetti che dovrebbero già essere assimilati da tempo.

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