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CURIOSITÀ 03 MAGGIO 2024

Scoperto perché si forma il traffico: i trucchi per non rimanere imbottigliati

Le metafore sono all’ordine del giorno, soprattutto per chi deve fare i conti con una vita frenetica. Per spiegare la formazione del traffico gli scienziati si sono serviti del comportamento dei batteri. Un nuovo modello matematico dimostra, infatti, come questi microrganismi e le auto imbottigliate abbiano molto in comune. In particolare ci sarebbe una forte similitudine fra ingorghi e batteri che si muovono in cerca di nutrimento. La scoperta si deve al Cnrs, il Centro Nazionale per la Ricerca Scientifica francese, ma vediamo nel dettaglio perché si è giunti a questa conclusione e cosa implica.

Macchine come batteri: scoperto il segreto del traffico

A spiegare come si forma il traffico e perché ci sono sempre ingorghi stradali che fanno arrivare in ritardo e creano non poco stress ci pensa un modello matematico unidimensionale. È lo stesso che mostra come si muovono gli atomi e le molecole quando una sostanza viene raffreddata oppure riscaldata.

Nello specifico è stato simulato il traffico nelle autostrade a corsia singola e il movimento dei batteri che si muovono verso una fonte di cibo. Di volta in volta, sono stati modificati i diversi parametri, fra questi la densità degli elementi nel percorso e la velocità di movimento.

Si è scoperto che macchine e motori si comportano come i batteri, con un’unica differenza. Il traffico si crea anche quando il percorso non è obbligato e si possono scegliere strade alternative.

“Siamo tutti tristemente consapevoli del fatto che un’eccessiva densità di auto su una strada provoca ingorghi”, spiegano gli autori dello studio. Ed è proprio la densità, e quindi quante auto sono presenti in un determinato spazio, a fare aumentare la possibilità di rimanere bloccati.

Lo stesso principio è applicabile alle colonie di batteri: anche in questo caso l’alta densità riduce gli spazi fra uno e l’altro, aumentando così la possibilità di un’interazione e quindi di creare dei rallentamenti.

A dare un contributo negativo a una situazione già complessa, poi, ci pensano gli ingressi e le uscite continui dal percorso: basti pensare alle immissioni in autostrada o ai cambi di corsia nella speranza vana di trovare quella maggiormente scorrevole. Il ritardo di reazione di chi sta al volante, infine, completa il quadro e crea rallentamenti a catena.

Come evitare di rimanere imbottigliati in autostrada

Una volta capito cosa causa il traffico, è più facile mettere in atto alcuni trucchi che riducono l’eventualità di ritrovarsi come batteri in trappola.

  • Partire evitando gli orari di punta: se si scelgono fasce orarie con una minore densità di auto in circolazione, come la mattina presto o la sera tardi per esempio, si riduce la possibilità di quella famosa interazione che si trasforma in un circolo vizioso.
  • Pianificare il viaggio: orari e itinerari prestabiliti possono ridurre il rischio di restare imbottigliati.
  • Monitorare le app e le stazioni radio: aggiornando sui percorsi autostradali in tempo reale e avvisando di eventuali incidenti, rallentamenti e lavori in corso permettono di scoprire per tempo quale strada è meglio evitare.
  • Usare il navigatore satellitare per scegliere i percorsi migliori in un determinato momento della giornata e periodo dell’anno fa sì che gli imprevisti vengano ridotti al minimo.
  • Attivare il Telepass per evitare gli ingorghi anche ai caselli autostradali.
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