Negli ultimi decenni la vita per i tabagisti si è fatta sempre più difficile. Non solo la continua ascesa dei costi del tabacco, ma anche una serie di limitazioni che hanno portato a una progressiva e sempre più vasta diminuzione di luoghi pubblici e privati dove poter accendere una sigaretta.
Uno degli ultimi porti sicuri per un fumatore è la propria automobile. Almeno lo è in via del tutto teorica. Infatti, come se non bastassero i numerosi limiti imposti dal codice della strada cui fare attenzione per non incappare in sgradite multe, anche accendere una sigaretta alla guida può far male. E non solo alla salute.
Si può fumare in auto in Italia? Facciamo chiarezza
Quando ci mettiamo alla guida ci sono comportamenti che vengono ormai naturali, regole da seguire senza troppi sforzi perché sono entrate nei gesti quotidiani di ognuno di noi. Ad esempio, allacciare la cintura di sicurezza è diventata con gli anni una buona abitudine alla quale non facciamo quasi più caso.
Le cose cambiano quando pensiamo di accendere una sigaretta al volante. La normativa nazionale si è pronunciata più volte contro il fumo, adottando divieti e proibizioni. La politica ha cercato spesso di proibire totalmente il fumo in auto. Con una proposta di legge risalente al 2015 si è cercato di introdurre un articolo aggiuntivo al Codice della Strada. A oggi questa resta solo una proposta.
Un vuoto legislativo che stride con altri sacrosanti divieti per un guidatore: se tenere una mano sul cellulare viene considerato pericoloso ed è passibile di multa, si fa fatica a comprendere come non possa essere considerata alla stessa maniera una sigaretta tenuta tra le dita.
Quali sono i casi in cui fumare in auto è vietato
Se il Codice della Strada non vieta in ogni caso il fumo in automobile, ci sono comunque dei casi dove il divieto c’è e può costare caro ai trasgressori.
Le limitazioni sono stabilite dal Decreto legislativo n. 6 del 12 gennaio 2016: più precisamente l’articolo 24 comma 2 stabilisce che il divieto di fumare “è esteso al conducente di autoveicoli, in sosta o in movimento, e ai passeggeri a bordo degli stessi in presenza di minori di anni diciotto e di donne in stato di gravidanza”.
Insomma, chi fuma in auto rischia una multa solo in casi specifici, una regola che suona un po’ come “incompleta”, esattamente come accade per la cattiva abitudine di viaggiare in macchina appoggiando i piedi sul cruscotto: un comportamento pericoloso per la propria incolumità in caso di incidente.
A quanto ammonta la multa per il fumo in macchina
Chi trasgredisce al divieto di fumo in presenza di minori può incorrere in spiacevoli sanzioni pecuniarie che vanno da un minimo di 27,50 euro a un massimo di 275 euro. La cattiva abitudine di taluni conducenti può pesare ancora di più sul portafogli nel caso in cui, durante un controllo delle forze dell’ordine, si venga sorpresi a fumare in auto in presenza di donne incinte o minori di 12 anni: in questo caso la sanzione può arrivar ea 500 euro.
Va inoltre segnalato che, contrariamente a quanto accade con la maggior parte delle multe, non è previsto alcuno sconto in caso di pagamento immediato della sanzione. Si tratta di una decisione presa in ottemperanza della tutela della salute delle persone e anche dell’ambiente.
Fumare alla guida da un lato costituisce un pericolo per conducente e passeggeri a causa della diminuzione del livello di attenzione al volante, dall’altro rappresenta un danno alla salute e al benessere fisico, in modo particolare di cui subisce il fumo passivo in un ambiente limitato e chiuso come quello dell’automobile.