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CURIOSITÀ 08 MARZO 2024

Vita aliena sulla Luna: i tardigradi hanno colonizzato il satellite?

Il 21 febbraio 2019 un lander spaziale israeliano denominato Beresheet è stato mandato in orbita attorno alla Luna. Aveva l’obiettivo di essere la prima sonda privata ad atterrare dolcemente sul satellite terrestre, portando con sé documenti storici e materiale biologico. A bordo c’erano anche dei tardigradi, organismi noti per la loro capacità di sopravvivere anche negli ambienti più estremi. Un incidente ha cambiato le sorti della missione. E c’è chi ipotizza che ci sia vita aliena sul nostro satellite. Ma facciamo chiarezza.

La missione sulla Luna con i tardigradi

La missione del Beresheet incontrò molte difficoltà fin dall’inizio, complice il malfunzionamento delle telecamere star tracker destinate a determinare l’orientamento del veicolo spaziale e quindi controllarne i motori. Le limitazioni di budget imposero una progettazione semplificata che l’11 aprile, giorno dell’atterraggio, rivelò tutte le debolezze del lander.

Durante la manovra di frenata un giroscopio si guastò, bloccando il motore principale. Il veicolo spaziale procedeva a ben 500 km/h, una velocità eccessiva per arrestarsi in tempo. L’impatto fu particolarmente violento e disperse i resti della sonda sulla Luna, su un’area di circa cento metri.

La Nasa, attraverso l’Lro, il Lunar Reconnaissance Orbiter, fotografò il sito il 22 aprile. Subito gli scienziati iniziarono a interrogarsi sul destino dei tardigradi che erano a bordo. Considerate le loro straordinarie capacità di sopravvivenza, potevano aver contaminato il nostro satellite. E forse lo avevano colonizzato come specie aliena.

Cosa sono i tardigradi: animali incredibili

Il tardigrado è un animale microscopico, lungo meno di un millimetro ma dotato di neuroni, una bocca all’estremità di una proboscide retrattile, un intestino contenente un microbiota e quattro paia di zampe non articolate che terminano in artigli. A seconda della specie ha anche un paio di occhi. Pur essendo così piccolo, condivide un antenato comune con gli artropodi.

I tardigradi sono chiamati anche orsetti d’acqua o maialini del muschio, perché vivono in ambienti ricchi di umidità. Si nutrono di microalghe e necessitano di acqua per la riproduzione, che in alcune specie avviene in maniera assessuata. Depongono da una a 40 uova che si schiudono in un periodo compreso tra 5 e 40 giorni. I singoli individui possono vivere da pochi mesi a diversi anni.

La loro resistenza è leggendaria. Sono capaci di arrestare il metabolismo perdendo fino al 95% dell’acqua corporea, in alcuni casi producendo una sostanza che funge da antigelo. In stato di criptobiosi, i tardigradi possono ridursi alla metà della loro dimensione normale e sopravvivere a temperature estreme e a dosi elevate di radiazioni gamma.

In base a queste informazioni, dunque, viene da pensare che dal 2019 a oggi i tardigradi possano aver colonizzato la Luna, riproducendosi a dismisura. Ma è davvero così?

Perché i tardigradi non hanno colonizzato la Luna

Al contrario degli esemplari adulti, le uova di tardigrado non sono protette dalle radiazioni che, in assenza di atmosfera, colpiscono direttamente il suolo lunare. Inoltre sul nostro satellite non esistono acquaossigeno, indispensabili per la vita di questi minuscoli animali e per la loro riproduzione.

Nonostante l’estrema resistenza degli orsetti d’acqua, non si sono evoluti certo per sopportare gli sbalzi di temperatura extraterresti. Durante la notte lunare, che dura circa 15 giorni terrestri, il termometro scende a -190 °C. Durante il giorno arriva anche ai 120 °C.

Anche se la sonda israeliana fosse rimasta intatta, inoltre, bisogna sottolineare che non era stata progettata per rimanere sulla Luna. E dunque non aveva a bordo risorse o equipaggiamenti per creare un ambiente favorevole alla riproduzione dei tardigradi. Con tutta probabilità gli animaletti sono sopravvissuti all’impatto, ma solo per poco tempo.

Nella Storia dell’esplorazione spaziale abbiamo portato la vita in orbita numerose volte, principalmente sotto forma di batteri e microrganismi. Sebbene i tardigradi non abbiano trovato condizioni favorevoli sulla Luna, non è escluso che ci siano batteri “alieni”, cioè portati dalla Terra, sulla superficie del nostro satellite.

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