Addio a tre popolari city car, non vengono più prodotte

Vetture sostituite e altri modelli giunte alla fine dei loro giorni: è la storia del mercato auto. Il 2021 ha portato all'addio di tre popolari city car

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Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 27 Ottobre 2021 10:37Aggiornato: 16 Ottobre 2024 18:58

Il mercato auto è in continua espansione, ogni anno vediamo i produttori presentare un’infinità di nuovi modelli, sempre più moderni e tecnologici, volti a soddisfare le esigenze dei clienti. Vetture dalle dimensioni e dalle caratteristiche più svariate; si è passati dal grande successo delle berline, che ormai sono state sostituite in gran parte da SUV e crossover, proposte di tendenza oggi.

Tra le varie vicende e novità, ci sono anche veicoli che progressivamente spariscono dai listini, perché giunti alla fine dei loro giorni o semplicemente perché non hanno mai raggiunto il successo sperato dal produttore. Tra queste, per esempio, negli ultimi anni abbiamo dato il nostro addio alla Fiat Punto e all’Alfa Romeo MiTo, ma anche al Maggiolone Volkswagen e altri.

Oggi parliamo di tre modelli tolti dal mercato nel corso del 2021. Tre city car, che sono arrivate alla fine del loro ciclo di vita, lasciando un vuoto nel cuore degli appassionati, che non hanno mai fatto mancare tutto il proprio sostegno. E allora perché hanno lasciato la scena? Nessuna questione personale: c’entrano ragioni economiche, la “bussola” di qualsiasi Casa automobilistica. I margini di profitto inferiori hanno messo in una cattiva posizione gli esemplari adatti a circolare tra le affollate vie urbane.

Terzetto messo alla porta

Si tratta di Peugeot 108, Citroen C1 e Toyota Aygo, auto molto “simili” nella configurazione e nelle dimensioni, realizzate con gran parte delle stesse componenti e oltretutto nello stesso stabilimento (Repubblica Ceca); la storia evidenzia come questa tipologia di vetture non sia mai stata così conveniente per i costruttori. Fanno parte del cosiddetto segmento A del mercato auto, abbandonato da tempo anche da altri marchi, come Ford e Opel. Una fascia di modelli che costringe i produttori alla vendita a prezzi di listino molto bassi, nonostante i costi sostenuti per la fabbricazione possano essere tranquillamente paragonati a quelli di auto più grandi, come le utilitarie del segmento B.

Non possiamo già azzardarci a parlare della fine del segmento delle city car. Fin da allora è apparso evidente il bisogno dei player di correggere le politiche societarie, pena bilanci in difficoltà. Il tutto in attesa di una diminuzione dei costi ancora elevati dei motori elettrici e delle batterie, in modo da poter realizzare dei piccoli modelli alla spina adatti per gli spostamenti in città, facili da parcheggiare e da guidare nel traffico urbano. Poiché l’alimentazione rimane relativamente nuova, almeno in confronto alle forme tradizionali, quel giorno appare sempre piuttosto lontano.

Chi resiste

In ogni caso, c’è qualcuno che rimane comunque affezionato alle sue piccole vetture di segmento A. La Toyota Aygo infatti non è sparita definitivamente, la Casa ha presentato la nuova generazione, da lei chiamata Aygo X. Svelata al pubblico, ha raccolto il testimone della frizzante giapponesina. Una city car ispirata nelle linee ai dei SUV, che oggi sono i modelli preferiti nelle concessionarie. Anche Hyundai e Kia continuano a vendere le loro piccole, come la i10 e la Picanto, e Stellantis riscuote ancora successo con le sue icone, dalla Fiat 500 (variante elettrica a parte) alla Panda (ribattezzata Pandina).