Ecobonus moto: tutte le novità per il 2024

Anche per l'anno 2024 sono stati stanziati da un fondo statale 50 milioni di euro per l'acquisto di una due ruote nuova, elettrica o endotermica

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Tommaso Giacomelli

GIORNALISTA AUTOMOTIVE

Nato e cresciuto a Lucca, laureato in Giurisprudenza a Pisa, sono riuscito a conciliare le due travolgenti passioni per auto e scrittura. Una grande fortuna.

Chi è alla ricerca di un nuovo veicolo a due ruote e spera di avere un piccolo supporto economico può esultare, poiché anche in questa fase delicata, specialmente dal punto di vista del portafoglio per tantissime famiglie italiane, arriva in soccorso l’ecobonus 2024. Questo strumento, stavolta destinato alle moto, è una delle soluzioni di sostegno all’acquisizione di un nuovo mezzo che da una parte consente l’ingresso in garage di una fiammante due ruote, e dall’altra aiuta il mercato a immettere in circolo denaro fresco.

Come funziona l’ecobonus 2024

Come sempre, anche l’ecobonus per le moto (come quello delle auto) prevede delle discriminanti che andiamo a esaminare. Questo strumento prevede dei supporti all’acquisto e rientra in un piano di tre anni che vuol favorire il passaggio all’elettrico, ma non solo. I contributi, come spesso accade, sono legati alle emissioni di CO2, al tipo di veicolo, e alla presenza di mezzi da rottamazione da fornire in permuta. Lo Stato per il nuovo supporto all’acquisto dovrebbe stanziare un fondo di cinquanta milioni di euro, 45 dei quali rivolti a modelli sostenibili e 5 a quelli tradizionali.

Son ben sette le categorie di veicoli che possono accedere ai trattamenti benefici dell’ecobonus, e all’interno di ogni categoria possiamo trovare molteplici veicoli a due ruote. Andiamo con ordine:

  • L1: ci rientrano sia il motorino da 50cc che lo scooter elettrico da 45 km/h
  • L2: ne fanno parte i mezzi non superiori ai 50cc
  • L3: vi sono le due ruote con cilindrata non eccedente i 50 cc e velocità massima che non supera i 45 chilometri orari
  • L4: dentro a questa categoria, invece, ci sono i mezzi a tre ruote con cilindrata oltre 50cc, come i sidecar,
  • L5: qui scoviamo quei mezzi con velocità superiore ai 45 chilometri orari.
  • L6: è il gruppo del quale fanno parte i quadricicli leggeri sotto i 350 kg
  • L7: tutti quei mezzi che pesano meno di 400 kg.

Il bonus, disponibile da gennaio, sarà assegnato direttamente dal venditore. Quest’ultimo ha il compito di registrarsi alla piattaforma ecobonus, prenotare il contributo per ogni singola moto venduta e confermare l’operazione entro i successivi 180 giorni. L’incentivo verrà applicato sotto forma di sconto sul prezzo di acquisto.

Il contributo statale

Ottenere il contributo statale è alquanto semplice e possiamo sintetizzarlo così per le moto elettriche:

  • un contributo pari al 40% del prezzo di listino, fino a un massimo di 4.000 euro IVA esclusa (o 4.880 euro IVA inclusa), con contestuale rottamazione di un veicolo della categoria L omologato nelle classi ambientali fino a Euro 3;
  • un contributo pari al 30% del prezzo d’acquisto, fino a un massimo di 3.000 euro (o 3.660 euro IVA inclusa), senza rottamazione.

Per le moto a propulsore termico l’incentivo è solo con rottamazione: a fronte di uno sconto del rivenditore del 5%, sarà previsto un bonus del 40% del prezzo di listino, fino a un massimo di 2.500 euro. Assolutamente imprescindibile è che il motoveicolo della categoria L da rottamare, deve essere intestato da almeno un anno allo stesso soggetto intestatario del nuovo veicolo o a uno dei suoi familiari conviventi.

Il 2024 sarà il terzo anno in cui sarà possibile accedere a queste forme di supporto, e per questo motivo si assiste già a un gran numero di domande.