Alberto Stabile morto a 78 anni, lo storico giornalista di Repubblica aveva raccontato il Medio Oriente

Addio al giornalista di Repubblica Alberto Stabile, negli ultimi 30 anni aveva raccontato il Medio Oriente come corrispondente

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Alberto Stabile, storico giornalista di Repubblica, è morto a 78 anni. Siciliano, Stabile ha lavorato per il quotidiano Repubblica fin dalla fondazione, nel 1976. Per gran parte della carriera è stato corrispondente dall’estero e soprattutto dal Medio Oriente. A questa area aveva dedicato anche un libro. Alberto Stabile è morto a Palermo.

Morto il giornalista Alberto Stabile di Repubblica

Nato a Trapani, Alberto Stabile si era laureato in giurisprudenza e poi aveva cominciato la sua carriera da giornalista come cronista de L’Ora. Poi era passato a Repubblica, prima da Palermo e poi da Roma.

Negli anni successivi ha lavorato come corrispondente dall’estero, coprendo per la maggior parte della carriera il Medio Oriente.

Alberto Stabile morto a 78 anni, lo storico giornalista di Repubblica aveva raccontato il Medio Oriente

Il giornalista di Repubblica Alberto Stabile

Il ricordo dei colleghi di Repubblica

Nel 1997 Alberto Stabile è stato corrispondente per Repubblica dalla Russia, coprendo gli ultimi anni della presidenza di Boris Eltsin e raccontando l’ascesa caotica di Vladimir Putin.

In seguito, ha lavorato da Gerusalemme, dal Cairo, da Damasco e da Beirut. Il Medio Oriente è stato il fulcro della sua attività giornalistica, con il meticoloso racconto dell’avvio del processo di pace tra israeliani e palestinesi negli anni Novanta, poi naufragato fino ad arrivare alla guerra dei mesi scorsi a Gaza.

Come ricordano i suoi colleghi di Repubblica, Alberto Stabile era in grado di unire “la meticolosità del cronista di mafia e la profondità dell’analista di affari internazionali” per offrire ai lettori reportage e corrispondenze mai banali e ricche di spunti di riflessione.

Il Medio Oriente raccontato dal giornalista Alberto Stabile

Al Medio Oriente Alberto Stabile aveva dedicato il suo libro “Il giardino e la cenere”, uscito nel 2024 per l’editore Sellerio. Nel libro il tentativo di raccontare le dinamiche complesse e sfuggenti di quella parte del mondo, avendo come punto di osservazione il giardino dell’American Colony, storico albergo di Gerusalemme, crocevia di politici, spie e tanti altri personaggi.

Secondo il giornalista, infatti, era quello il punto per provare a capire meglio le sfumature dei conflitti e dei tentativi di pace che hanno accompagnato la storia mediorientale. Stabile ha continuato a scrivere per l’Espresso sulle cause profonde del conflitto.

Ha inoltre organizzato per alcuni anni cicli di incontri e spettacoli nell’isola di Favignana, nella sua amata Sicilia, svolgendo attività di operatore culturale.

morto-giornalista-alberto-stabile-repubblica ANSA