Aurora Maniscalco morta a Vienna, l'attacco del papà alla famiglia del fidanzato: "Vogliamo la verità"
Il padre di Aurora Maniscalco ha chiesto alle autorità austriache ulteriori indagini sulla morte della figlia, caduta dal balcone della propria casa a Vienna
Il padre di Aurora Maniscalco, la hostess morta a Vienna cadendo dal balcone del proprio appartamento, ha parlato alla trasmissione Pomeriggio Cinque chiedendo chiarezza sulle circostanze della morte della figlia. Quando sono avvenuti i fatti, la ragazza, 24 anni, si trovava insieme al suo ragazzo, che non risulta indagato.
La morte di Aurora Maniscalco
Nella notte tra il 21 e il 22 giugno Aurora Maniscalco, 24 anni, hostess di origine palermitana, è morta cadendo dal balcone della casa in cui abitava con il fidanzato a Vienna, in Austria.
Il ragazzo ha raccontato alla polizia austriaca che Maniscalco si sarebbe gettata dal balcone a seguito di un litigio tra i due. Le autorità hanno ritenuto la sua versione credibile.
La famiglia della ragazza ha però presentato due esposti, alle procure di Palermo e Vienna, chiedendo il sequestro del telefono e soprattutto dell’appartamento, dove il giovane ancora vive.
Le richieste del padre
Il padre di Aurora Maniscalco ha parlato alla trasmissione Mediaset Pomeriggio Cinque, chiedendo chiarezza sulla dinamica di quanto accaduto e ribadendo che la teoria del suicidio non lo convince.
“Noi non vogliamo accusare nessuno, vogliamo solo chiarezza. Aurora era una ragazza piena di vita, aveva un futuro davanti. Era portata per le lingue, voleva imparare il tedesco” ha dichiarato il padre della ragazza.
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“È impensabile che abbia fatto un gesto del genere, non ci capacitiamo, né io, né mia moglie, né sua sorella. Soltanto il giorno prima ci telefonava felice” ha poi continuato.
I litigi con il fidanzato
Il padre della hostess 24enne ha anche accennato ad alcuni litigi della ragazza con il fidanzato e ha duramente criticato la prassi investigativa delle autorità austriache.
“Io voglio chiedere come mai le autorità austriache non mi hanno contattato, ma sono stato contattato da ragazzo con il telefono di mia figlia. Nemmeno con il suo telefono. La polizia che indagine ha fatto per non sequestrare l’immobile?” ha chiesto.
“In passato c’erano state delle liti sicuramente. La ragazza si confidava di più con la mamma, ma so che soltanto due mesi fa si erano lasciati” ha poi concluso.
