Così è stato arrestato Rexal Ford, presunto killer di Villa Pamphili: la ferita al capo, le bugie e i segreti

Rexal Ford, americano di 46 anni, è accusato di aver ucciso una donna e una bambina trovate a Villa Pamphili: i suoi movimenti nell’ultimo mese

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Sono ancora tanti gli aspetti da chiarire intorno a Rexal Ford, il presunto assassino di una donna e della figlia trovate a Villa Pamphili. L’americano 46enne, che avrebbe precedenti per maltrattamenti, è stato rintracciato sull’isola greca di Skiathos. A tradirlo l’uso della carta di credito e il fatto di aver portato con sé il cellulare. L’uomo era stato fermato altre tre volte dalla polizia italiana.

Il primo fermo di Rexal Ford, presunto assassino di Villa Pamphili

Rexal Ford, accusato del duplice omicidio di Villa Pamphili a Roma, è stato fermato per la prima volta la sera del 20 maggio. Sono le ore 22 e gli agenti della volante arrivano a Campo de’ Fiori per la segnalazione di un litigio tra un uomo ubriaco e una donna. Ford, in italiano, dice di essere un turista americano in vacanza con la famiglia.

Sanguina dalla testa e racconta di essersi procurato la ferita cadendo. Dà il suo passaporto alla polizia e fornisce il nome della moglie, che però non ha un documento.

La foto scattata a Rexal Ford e alle sue presunte vittime

Il nome della donna fornito da Rexal Ford, però, non viene trovato negli archivi americani. E ad oggi non c’è certezza che si tratti effettivamente di una cittadina americana. La stessa sera del 20 maggio una poliziotta scatta una foto di Rexal Ford.

Lo stesso fa un ristoratore della zona, che poi manda lo scatto alla trasmissione "Chi l’ha visto". Nella foto si vedono Rexal Ford seduto davanti a un portone, con il volto insanguinato, e accanto a lui la donna e la piccola che verranno trovate morte a Villa Pamphili. I legami tra queste ultime e il 46enne americano sono ancora tutti da chiarire.

A quanto pare Ford girava l’Europa da due anni, ma non si sa da quanto tempo la donna fosse insieme a lui. In ogni caso, la sera del 20 maggio la coppia di presunti turisti americani viene lasciata andare.

La scomparsa della donna e il fermo in un hotel

Dieci giorni dopo, il 30 maggio nei pressi di San Pietro, arriva una nuova segnalazione alla polizia di un litigio, ma ancora una volta Rexal Ford riesce a cavarsela senza approfondimenti.

Il 5 giugno il 46enne viene nuovamente intercettato dalla polizia, ma questa volta ha con sé solo la bambina. Si trova in un hotel di Largo Argentina, dove prova a salire verso le stanze prima di venire fermato da un receptionist, che chiama la polizia. Sul posto arriva la stessa squadra della volante che lo aveva interrogato il 20 maggio, e la poliziotta gli chiede dove sia sua moglie. "È partita", risponde Rexal Ford, che poi riesce a cavarsela sfruttando anche l’omonimia con un regista americano.

Ma l’assenza della donna oggi viene vista come un elemento a supporto dell’ipotesi dell’omicidio, visto che le tempistiche sono compatibili con la data della morte stabilita dall’autopsia.

Rexal Ford arrestato a Skiathos

Rexal Ford continua a vagare per il centro di Roma e nella notte tra il 6 e il 7 giugno viene visto con la bambina in braccio.

L’ultima segnalazione sul territorio italiano risale al 10 giugno. A quel punto la polizia intercetta il nome di Ford sulla lista dei passeggeri di un volo Ryanair dell’11 giugno diretto a Skiathos, in Grecia.

Si è imbarcato da solo, con un trolley e uno zaino, e viene rintracciato sull’isola greca, raggiunto grazie alla cella agganciata dal suo telefono cellulare.

rexal-ford-villa-pamphili ANSA