Delitto di Garlasco, l'impronta 10 trovata sul portone non è di Andrea Sempio, Stasi, Stefania Cappa o i Poggi

Delitto Garlasco, l’impronta 10 sul portone non è di Stasi, Sempio, Cappa né dei Poggi: potrebbe essere stata lasciata da una mano sporca di sangue

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Nuove analisi sulle impronte rinvenute nella villetta di via Pascoli a Garlasco aggiungono un tassello importante all’indagine in corso su Andrea Sempio. La cosiddetta “impronta 10“, una traccia papillare individuata sulla parte interna del portone d’ingresso dai Ris di Parma il 17 agosto 2007, non appartiene ad Alberto Stasi, Andrea Sempio, Stefania Cappa, né ai membri della famiglia Poggi o agli amici di Marco Poggi.

L’impronta 10 e la possibile mano insanguinata

Secondo la nuova consulenza disposta dalla Procura di Pavia e firmata dagli esperti Gianpaolo Iuliano e Nicola Caprioli, l’impronta numero 10 sarebbe stata lasciata da una mano sporca di sangue o di un’altra sostanza compatibile. A riportarlo giovedì 22 maggio è LaPresse.

La posizione dell’impronta e la sua forma suggeriscono un contatto avvenuto nel momento in cui l’assassino si stava allontanando dalla scena del crimine.

delitto di garlascoFonte foto: ANSA

La nuova inchiesta sul delitto di Garlasco ha riesaminato 36 impronte rilevate all’epoca

Nonostante non abbia i 16 punti necessari per l’identificazione certa, ne possiede 8 sufficienti per escludere diversi soggetti noti.

Esclusi Stasi, Sempio, Cappa e gli amici di Marco Poggi

La comparazione dattiloscopica ha dato esito negativo per tutti i protagonisti principali del caso: il condannato Alberto Stasi, l’attuale indagato Andrea Sempio, Stefania Cappa e tre amici di Marco Poggi (Biasibetti, Capra e Freddi).

L’impronta resta quindi senza un’identità, ma verrà sottoposta ad accertamenti genetici per verificare l’eventuale presenza di sangue. Una verifica che all’epoca non fu mai eseguita.

36 tracce analizzate, 6 ancora senza nome

La nuova inchiesta ha riesaminato 36 impronte rilevate all’epoca. Di queste, solo 8 sono risultate utilizzabili per comparazioni. Tra queste, la numero 33 è stata attribuita con sicurezza ad Andrea Sempio: si trovava sulla parete che conduce alla cantina, a pochi passi dal corpo di Chiara Poggi.

Restano non identificate anche sei impronte palmari trovate sui muri della scala interna. Anche queste saranno esaminate nel maxi incidente probatorio previsto dal 17 giugno nei laboratori della Scientifica di Milano.

Un lavoro per esclusione

L’indagine avanza dunque per esclusione. Ed escludere che l’impronta 10 appartenga a Stasi rafforza l’ipotesi di una terza presenza sulla scena del delitto.

Se i nuovi accertamenti confermassero la presenza di sangue, quella traccia potrebbe rivelarsi decisiva per far luce su quanto accaduto il 13 agosto 2007 a Garlasco.

delitto-di-garlasco-impronta-andrea-sempio Fonte foto: IPA