Emanuele De Maria "totalmente equilibrato", cosa avevano scritto di lui educatori e psicologi del carcere
Il ministro Nordio ha chiesto gli atti sul caso di Emanuele De Maria: tra le carte le relazioni di educatori e psicologi del carcere
Una persona “totalmente equilibrata che non presenta scompensi psichici” e che avrebbe coltivato “relazioni affettive” nell’ambito lavorativo. Così veniva descritto dal team di educatori e psicologi del carcere di Bollate Emanuele Di Maria, il detenuto con permesso di lavoro esterno che nel giro di 48 ore ha ucciso la 50enne Chamila Wijesuriya e ferito un altro collega per poi suicidarsi gettandosi dal Duomo di Milano.
- Le relazioni degli esperti del carcere su Emanuele De Maria
- De Maria, cosa scrivevano di lui educatori e psicologi
- Emanuele De Maria "totalmente equilibrato"
Le relazioni degli esperti del carcere su Emanuele De Maria
Questa descrizione di Emanuele De Maria proviene da due relazioni firmate da un team di esperti del carcere milanese di Bollate, dove il 35enne era detenuto, una risalente al 2023, l’altra al 2024. Lo riporta Ansa.
Rapporti che assieme a tutti gli altri atti del fascicolo penitenziario di De Maria sono stati richiesti ai magistrati milanesi dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, che ha avviato una attività ispettiva sul caso.
Fonte foto: ANSA
Oggi, mercoledì 14 maggio, è arrivata alla Corte d’appello di Milano la richiesta del ministero di avere una relazione urgente da parte del Tribunale di Sorveglianza sugli atti relativi all’ammissione al lavoro esterno di De Maria presso l’Hotel Berna.
De Maria, cosa scrivevano di lui educatori e psicologi
La prima relazione su De Maria, condannato a 14 anni e 3 mesi in abbreviato per il femminicidio di una donna, risale al 2023.
Nel rapporti gli educatori e gli psicologi del carcere di Bollate descrivono il 35enne come una persona collaborativa, che aveva iniziato a studiare e aveva dato anche due esami universitari.
Nelle carte De Maria viene descritto come una persona “totalmente equilibrata”, si parla della sua volontà di riconoscere gli errori commessi in passato e della sua voglia di reinserirsi in società.
Emanuele De Maria “totalmente equilibrato”
La seconda relazione è del 2024 ed è incentrata sul suo percorso di lavoro nell’hotel: viene indicato che l’uomo non aveva avuto problemi coi colleghi e che anzi aveva instaurato delle relazioni affettive.
A lavoro aveva conosciuto Chamila Wijesuriya, la 50enne barista cingalese con cui aveva una relazione. De Maria l’avrebbe accoltellata e uccisa il 9 maggio, a quanto pare perché lei voleva chiudere il rapporto.
Il giorno dopo ha poi cercato di uccidere un altro collega, Hani Fouad Nasra, che aveva messo in guardia la donna sulla sua pericolosità. Quindi il suicidio domenica 11 maggio.
Agli atti ci sarebbero anche gli elogi del datore di lavoro per la sua attività di receptionist, dopo un’iniziale diffidenza dovuta al fatto di non aver mai assunto persone detenute.
Nelle carte ci sono poi la storia della sua famiglia in Olanda, il suo rapporto col fratello e il periodo di latitanza prima dell’arresto in Germania.
