Eugene Robinson lascia il Washington Post in rotta con Jeff Bezos, è il terzo grande giornalista ad andarsene
Il Washington Post di Jeff Bezos perde un giornalista premio Pulitzer: perché Eugene Robinson è andato via e qual è il ruolo di Donald Trump
Il Washington Post ha recentemente perso un altro pezzo pregiato della sua redazione. Eugene Robinson, uno dei suoi editorialisti più celebri (nonché vincitore del premio Pulitzer), ha deciso di lasciare il giornale dopo 45 anni di carriera. Il suo abbandono segue una serie di dimissioni eccellenti all’interno del quotidiano, dovute ai contrasti con Jeff Bezos, proprietario della testata. Con l’addio di Robinson, il Washington Post perde una delle voci più autorevoli nel panorama giornalistico americano.
- L'arrivo di Bezos e l'addio dei giornalisti storici del Washington Post
- Le parole di Eugene Robinson e il mistero del "pensionamento"
- Bezos e il Washington Post
L’arrivo di Bezos e l’addio dei giornalisti storici del Washington Post
L’abbandono di Robinson arriva in un momento cruciale per il Washington Post, che sta affrontando un ampio rinnovamento della sua sezione delle opinioni.
Come riportato da The Poynter Report, newsletter curata da Tom Jones, il giornale ha cambiato di direzione da quando è stato acquistato da Jeff Bezos.
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Il fondatore di Amazon, uno degli uomini più ricchi al mondo, ha deciso di orientare la testata verso una visione più libertaria: “Scriveremo ogni giorno a sostegno e difesa di due pilastri: le libertà individuali e il libero mercato”, questa la sua indicazione.
La nuova impostazione ha lasciato poco spazio a opinioni divergenti su temi chiave, scatenando l’uscita di scena di figure storiche: prima di Robinson, infatti, se n’erano andati David Shipley, responsabile degli editoriali, Ruth Marcus, storica columnist.
Le parole di Eugene Robinson e il mistero del “pensionamento”
Eugene Robinson, che ha vinto il Pulitzer nel 2009 per gli editoriali sulla campagna presidenziale di Barack Obama, ha annunciato di lasciare il Washington Post attraverso una nota rivolta ai colleghi:
“Il dichiarato ‘cambiamento significativo’ nella missione della nostra sezione mi ha spinto a ritenere che sia arrivato il momento di iniziare un nuovo capitolo”.
Sebbene il giornale abbia parlato di un “pensionamento”, le parole di Robinson lasciano intendere che la sua decisione sia dettata da divergenze ideologiche e professionali, piuttosto che da una vera e propria uscita di scena legata all’età.
Bezos e il Washington Post
Jeff Bezos ha acquistato il Washington Post nel 2013, vendutogli dalla famiglia Graham, che lo aveva guidato dal 1933.
Ma è solo di recente che il proprietario ha annunciato un cambio di rotta della linea editoriale, precisamente il 26 febbraio (pubblicamente). A molti non è però sfuggito il tempismo:
Un mese prima c’era infatti stato l’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, con Jeff Bezos – oltre a Mark Zuckerberg (Meta), Tim Cook (Apple), Sundar Pichai (Google), Sam Altman (OpenAI) e Shou Zi Chew (TikTok) – tra le prime file.
Il Washington Post, che durante la campagna elettorale era stato un baluardo dell’opposizione a Donald Trump, si è quindi riposizionato, lasciando il vento democratico per spiegare le vele e aprirsi a quello repubblicano.
