Garlasco, Giuseppe Sempio indagato per corruzione nei confronti di Venditti: la sua verità sul pizzino
Garlasco, Giuseppe Sempio indagato per corruzione: l'ipotesi dei 20-30mila euro a Venditti e la sua verità sul pizzino negli atti giudiziari a Brescia
Sul caso Garlasco, Giuseppe Sempio, padre di Andrea, è indagato per corruzione in atti giudiziari: per la Procura di Brescia avrebbe versato circa 20-30mila euro a Mario Venditti per l’archiviazione del figlio nel 2017. Al centro della vicenda il “pizzino”. Sempio nega, ma l’indagine prosegue con copie forensi e nuove audizioni.
- Garlasco, indagato Giuseppe Sempio per corruzione con l’ex procuratore Venditti
- La versione di Giuseppe Sempio sul pizzino
- Le dichiarazioni a “Mattino Cinque”
Garlasco, indagato Giuseppe Sempio per corruzione con l’ex procuratore Venditti
La Procura di Brescia ha iscritto nel registro degli indagati Giuseppe Sempio, 72 anni, padre di Andrea Sempio, nell’ambito dell’inchiesta per corruzione in atti giudiziari che coinvolge anche l’ex procuratore aggiunto di Pavia, Mario Venditti.
Secondo l’ipotesi accusatoria, Sempio avrebbe versato tra i 20 e i 30 mila euro al magistrato per ottenere nel 2017 l’archiviazione della posizione del figlio, inizialmente indagato per l’omicidio di Chiara Poggi, il delitto di Garlasco per cui è stato condannato in via definitiva Alberto Stasi.
IPA
L’inchiesta è legata al ritrovamento di un appunto scritto a mano — il cosiddetto pizzino — trovato nella casa dei Sempio con la dicitura “Venditti gip archivia 20.30 euro”. Gli inquirenti interpretano quella nota come riferimento a una possibile transazione di denaro. Secondo il Corriere della Sera, la moglie di Sempio, sentita come testimone, avrebbe riconosciuto la grafia del marito.
La versione di Giuseppe Sempio sul pizzino
Giuseppe Sempio ha sempre negato le accuse, sostenendo che le somme indicate nelle intercettazioni e negli appunti si riferissero al pagamento del proprio team difensivo nel 2017. Ai magistrati ha dichiarato: “Per quello che ricordo io, dovremmo avere solo la fattura del consulente Garofano. Per gli avvocati noi pagavamo in contanti quando andavamo in ufficio e alla fine avrebbero dovuto farci la fattura”.
Nel frattempo, i legali di Andrea Sempio hanno precisato che la nuova indagine bresciana “riguarda fatti che si assumono avvenuti dieci anni dopo e che non sono attribuiti ad Andrea neanche in ipotesi”, aggiungendo che tali accertamenti “non possono incidere e non incideranno sull’indagine a suo carico”, tuttora pendente presso la Procura di Pavia per omicidio in concorso.
L’indagine di Brescia ha anche aperto un fronte sui flussi di denaro legati alla difesa Sempio e sulle consulenze tecniche depositate nel 2016-2017. Gli investigatori stanno verificando la provenienza delle somme utilizzate per i pagamenti e i contatti con la polizia giudiziaria pavese.
Le dichiarazioni a “Mattino Cinque”
Nella puntata del 31 ottobre di Mattino Cinque, dedicata agli sviluppi dell’inchiesta di Garlasco, sono intervenuti gli avvocati Fabrizio Gallo (difensore di Massimo Lovati, ex legale di Andrea Sempio) e Antonio De Rensis (avvocato di Alberto Stasi).
Gallo ha escluso il coinvolgimento di Lovati nei presunti movimenti di denaro e ha invitato “chi conosce i fatti a parlare con chiarezza”, riferendosi ai familiari e agli ex legali di Sempio. “Non voglio accusare Sempio, ma i soldi non sono transitati dall’avvocato Lovati”, ha dichiarato.
De Rensis, nel suo intervento, ha sostenuto che la vicenda “non è che all’inizio” e che le indagini della Procura di Brescia potrebbero portare a nuovi sviluppi.
ANSA