Garlasco, il dna di ignoto 3 sarà comparato con almeno 30 persone per verificare la contaminazione

Confronto Dna ignoto 3 nel caso Garlasco: test su almeno 30 persone esposte al cadavere per escludere possibili contaminazioni procedurali

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Nel caso di Garlasco, il profilo genetico maschile definito ignoto 3, rinvenuto nel cavo orofaringeo di Chiara Poggi, sarà confrontato con campioni di almeno trenta persone. L’obiettivo è comprendere se si tratti di una nuova pista o semplicemente di una contaminazione dovuta a errori nelle procedure.

Garlasco, perché diventa centrale il dna di ignoto 3

Come riporta Ansa, dagli ultimi risultati dell’incidente probatorio emergono nuovi elementi nel delitto di Garlasco, grazie alla comparazione del Dna ignoto 3. Si tratta di un profilo genetico non attribuito né a Stasi né a Sempio, che ha riacceso l’attenzione sull’origine della traccia maschile rilevata nel corpo della vittima.

Le analisi hanno già incluso materiali raccolti da cinque campioni di stoffa, ma il passo successivo è più ampio: mettere a confronto quel profilo con chi ha avuto contatto diretto con il cadavere.

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La villetta di Garlasco in cui è stata uccisa Chiara Poggi

Contaminazione o nuova pista?

La possibilità che il profilo possa indicare una contaminazione è concreta. La raccolta del materiale genetico, infatti, non ha seguito le migliori pratiche: al posto dei tamponi sterili è stata utilizzata una garza. Luciano Garofano, consulente della difesa, ha ricordato che “una garza può contenere residui di più persone”.

Se confermato, questo vulnerabilità rende il caso Garlasco ancora più complesso, costringendo gli inquirenti a distinguere tra tracce genuine e artefatti procedurali.

Il ruolo della garza non sterile

Il primo punto critico è semplificato nel protocollo di autopsia: acqua e detersivi non bastano a evitare contaminazioni. Inoltre, né chi ha eseguito il prelievo né chi ha partecipato alla riesumazione ha usato dispositivi sterili adeguati.

La genetista nominata dal gip si è mossa per ottenere chiarimenti sul perché sia stata utilizzata una garza e chi fosse presente in quel momento. La preoccupazione è che materiali estranei possano avere compromesso l’intera dinamica dell’indagine.

Chi sarà sottoposto al test del dna

Il confronto del dna ignoto 3 riguarderà almeno 30 soggetti, tra cui tecnici della scientifica, membri dell’equipe di autopsia, personale di polizia presente sul luogo del delitto e chi ha partecipato alla riesumazione.

I campioni di queste persone, alcuni già a disposizione, serviranno a chiarire se esista corrispondenza diretta con il profilo maschile rinvenuto, oppure se si tratti di una contaminazione accidentale.

Nel giro di qualche settimana si attendono i risultati delle comparazioni genetiche. Se ignoto 3 corrisponderà a un volontario, sarà uno sviluppo clamoroso: la pista si allargherebbe.

In caso contrario, sarà necessario chiarire se una contaminazione abbia influenzato l’indagine. Il materiale da trattare è delicato e le verifiche dovranno essere condotte con rigore.

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