Omicidio di Liliana Resinovich, Sebastiano Visintin ha pensato al suicidio dopo le indagini a suo carico
Sebastiano Visintin ha pensato al suicidio dopo aver appreso di essere indagato per l'omicidio della moglie Liliana Resinovich. Il video
"In me si è scatenato di tutto": con queste parole Sebastiano Visintin contestualizza quella mattina in cui ha appreso dai notiziari che la Procura di Trieste aveva iscritto il suo nome nel registro degli indagati. Una svolta importante, nella vicenda dell’omicidio di Liliana Resinovich, che si è abbattuta sul 67enne come un macigno. "Ho pensato anche al suicidio", ha detto Visintin.
- Sebastiano Visintin ha pensato al suicidio
- La precisazione sui coltelli
- La morte di Liliana Resinovich
Sebastiano Visintin ha pensato al suicidio
Nel corso della puntata di venerdì 30 maggio il programma tv Quarto Grado ha mandato in onda un documento video con rivelazioni choc da parte di Sebastiano Visintin.
Nel filmato il 67enne ripercorre quella mattina dell’11 aprile, quando il suo nome è comparso nel registro degli indagati della Procura di Trieste per l’omicidio della moglie, Liliana Resinovich.
La mattina di sabato 12 aprile Sebastiano Visintin si trovava in casa. "Vengo a sapere che la Procura ha scritto nero su bianco che io avrei ucciso mia moglie", dichiara l’uomo a Quarto Grado. Una notizia, quella, che Visintin avrebbe appreso dalla radio. "Poi sono andato in salotto e ho acceso la televisione", continua il 67enne. "Ero sotto choc, per me è stato un trauma pazzesco", aggiunge.
Quindi "ho ripercorso un po’ le parti fondamentali della mia vita, mi si è gelato il sangue", quindi "dentro di me si è scatenato di tutto". "A un certo punto ho pensato anche al suicidio", dichiara Visintin a favore di telecamera.
La precisazione sui coltelli
Dal momento dell’iscrizione del nome di Sebastiano Visintin nel registro degli indagati della Procura di Trieste è noto che le autorità hanno sequestrato diversi coltelli dall’abitazione e dal laboratorio dell’anziano. Su questo aspetto il 67enne fa chiarezza alle telecamere di Quarto Grado.
"Cosa fa uno che da anni lavora i coltelli, fa i coltelli e si diverte? Quando c’è il compleanno di un amico cosa gli regali? Gli regali un coltello". In effetti, dopo i sequestri di almeno tre lame il giorno 8 aprile – scrive Ansa – un professionista residente in Toscana aveva contattato la Procura di Trieste per dichiarare che due anni prima Visintin gli aveva regalato dei coltelli.
Nella sua nuova dichiarazione, quindi, Visintin dichiara che regalare lame ad amici e conoscenti sarebbe una sua consuetudine.
La morte di Liliana Resinovich
Liliana Resinovich scomparve il 14 dicembre 2021 dopo essere uscita di casa, a Trieste. Il marito Sebastiano Visintin dichiarò che quella mattina aveva consumato la colazione in casa insieme alla moglie e di essere uscito lasciando la donna ancora in pigiama.
Ancora, Visintin ha sempre dichiarato che nell’ora della scomparsa della moglie si trovava in giro per Trieste in una prima fase per consegnare dei coltelli ad alcuni clienti, poi per fare un giro con la bicicletta e la sua GoPro. Il corpo di Liliana Resinovich fu rinvenuto il 5 gennaio 2022 nel boschetto dell’ex Opp di Trieste e in una prima inchiesta il caso fu archiviato come un suicidio.
Le cose cambiarono nel 2025, quando la salma di Liliana Resinovich fu riesumata e una nuova perizia condotta dallo studio della dottoressa Cristina Cattaneo stabilì che la morte della 63enne era da attribuire a un intervento esterno. Il fascicolo cambiò da suicidio a omicidio.
