Quali sono le regioni d'Italia con più morti sul lavoro, numeri drammatici soprattutto per gli stranieri
Numeri in crescita per le morti sul lavoro in Italia, le regioni più colpite e il rischio doppio per i lavoratori stranieri
Numeri in aumento per i morti sul lavoro in Italia, percentuali davvero nefaste, quelle ufficiali, che emergono suddividendo i decessi tra regioni. Otto tra Nord e Sud le zone in cui si attesta il maggior numero di vittime totali, quattro i settori maggiormente colpiti con gli stranieri che rischiano il doppio.
- Morti sul lavoro in continuo aumento
- Quali regioni sono in zona rossa
- In quali regioni si registrano più decessi sul lavoro
- Quanto rischiano gli stranieri
- I settori più colpiti delle morti sul lavoro
Morti sul lavoro in continuo aumento
Secondo un report dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente di Vega Engineering, da gennaio a maggio 2025 si contano 386 decessi, 17 in più dello scorso anno nello stesso periodo, di cui 277 gli infortuni mortali in occasione di lavoro e 109 quelli in itinere.
Andando ad analizzare i numeri, risulta un pericoloso aumento rispetto a maggio scorso degli infortuni che si verificano durante il tragitto casa-lavoro o tra due luoghi di lavoro.
IPA
Quali regioni sono in zona rossa
“Otto regioni sono in zona rossa e altre 3 in zona arancione, le due fasce critiche in cui raccogliamo le regioni con tassi d’incidenza infortunistica superiori alla media nazionale” queste le parole di Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio che ha stilato il report.
Le regioni che registrano il maggior numero di morti sul lavoro in base al rapporto tra numero di occupati e decessi sono nell’ordine:
- Basilicata
- Umbria
- Trentino-Alto Adige
- Valle d’Aosta
- Abruzzo
- Sicilia
- Puglia
- Campania
Le regioni in zona arancione sono Veneto, Calabria e Liguria, in zona gialla ci sono Toscana, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Molise e Lombardia.
Infine in zona bianca sono presenti Emilia-Romagna, Lazio, Sardegna e Marche.
In quali regioni si registrano più decessi sul lavoro
Passando ad analizzare i numeri delle morti sul lavoro in Italia registrati da gennaio a maggio 2025, la classifica cambia con una maggiore incidenza totale al Nord e minore al Sud Italia. Questa la classifica:
- Lombardia (42)
- Veneto (30)
- Campania (25)
- Sicilia (23)
- Piemonte e Puglia (20)
- Toscana (19)
- Lazio e Emilia-Romagna (17)
- Trentino-Alto Adige (10)
- Abruzzo, Umbria e Liguria (8)
- Basilicata e Calabria (7)
- Friuli Venezia-Giulia (6)
- Marche e Sardegna (4)
- Molise e Valle d’Aosta (1)
Quanto rischiano gli stranieri
Nei primi cinque mesi del 2025 l’incidenza di infortuni mortali sul lavoro è più elevata nella fascia d’età degli over 65. Numericamente la fascia più colpita è invece quella che comprende i lavoratori tra i 55 e i 64 anni.
Le donne, morte per incidenti in occasione di lavoro, sono 18, mentre quelle decedute in itinere sono 19. Per l’Osservatorio il rischio mortale più alto è per i lavoratori stranieri. Nel periodo di riferimento del report sono 87 i lavoratori stranieri morti sul lavoro su un totale di 386 decessi.
Un dato che risulta essere il doppio rispetto ai lavoratori italiani. Gli stranieri registrano 22,3 morti ogni milione di occupati, gli italiani il 10,3. A denunciare solo un lavoratore straniero su cinque.
I settori più colpiti delle morti sul lavoro
Il settore più colpito è quello delle costruzioni seguito da attività manifatturiere, trasporti, magazzinaggio e commercio. Nei primi cinque mesi dell’anno sono due i giorni in cui si muore maggiormente sul lavoro, il lunedì e il venerdì. Un altro dato significativo riguarda la diminuzione di denunce di infortunio sul lavoro rispetto a maggio scorso, in calo dell’1,4%. A denunciare di più gli operai delle attività manifatturiere seguiti dai lavoratori di sanità, costruzioni, trasporto e magazzinaggio.
