Turista ebreo aggredito all'autogrill di Lainate, Digos apre indagine per odio razziale
Aggressione a un turista ebreo francese e al figlio all'autogrill di Lainate: insulti antisemiti e tensione. Indaga la Digos per odio razziale
Una tranquilla sosta in autogrill si è trasformata in un incubo per un turista ebreo francese e suo figlio di sei anni. È accaduto a Lainate, lungo la A8 Milano-Laghi, dove l’uomo è stato preso di mira da un gruppo di persone con insulti antisemiti e, secondo la denuncia, anche percosse. La Procura di Milano ha aperto un fascicolo per percosse aggravate dall’odio razziale.
- Turista ebreo aggredito all'autogrill di Lainate
- La testimonianza di un addetto alle pulizie
- Scalfarotto con la kippah in Senato
Turista ebreo aggredito all’autogrill di Lainate
Come riporta ANSA, il turista ha raccontato di aver ricevuto minacce e messaggi online carichi di odio, anche dopo l’episodio: “Mi hanno scritto che dovrei avere un tatuaggio al braccio, che sono un autore di genocidio”.
Il momento più drammatico, però, resta quello vissuto con il figlio, rimasto “immobile e in silenzio”, visibilmente scioccato. “Lo porterò da uno psicologo – ha spiegato – e gli ho raccontato che ci sono persone cattive che ci odiano, ma che papà lo ha protetto”.
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L’aggressione è avvenuta all’autogrill di Lainate
Il fatto è avvenuto nella serata di domenica 27 luglio.
Secondo le prime ricostruzioni, l’episodio si è sviluppato in due momenti: una prima aggressione verbale al primo piano, filmata in parte dallo stesso turista, e una seconda nella zona dei bagni, dove l’uomo sarebbe stato spinto e colpito, fino a cadere.
La testimonianza di un addetto alle pulizie
Un addetto alle pulizie ha confermato di aver visto un assembramento e sentito le grida: “Ho visto l’uomo con il bambino accanto, sembrava scioccato. La gente si spintonava, ho sentito urla e qualcuno che chiedeva di chiamare la polizia”.
La polizia è intervenuta tempestivamente. L’uomo ha presentato denuncia ma non si è fatto refertare, motivo per cui l’indagine non contempla ancora il reato di lesioni, che richiede querela.
Al momento non ci sono immagini di videosorveglianza, ma gli investigatori della Digos di Milano stanno analizzando i video registrati con lo smartphone e i dati delle targhe dei veicoli presenti nell’area per risalire agli aggressori.
Scalfarotto con la kippah in Senato
A pochi giorni dal fatto, un gesto simbolico arriva dal senatore Ivan Scalfarotto (Italia Viva), che ha indossato la kippah durante un intervento in Aula per condannare il clima di tensione contro gli ebrei: “Lo faccio per dire che nessuno dovrebbe aver paura di portarla in pubblico. È un segnale di rispetto verso la comunità ebraica, parte fondamentale della nostra cultura”.
Il rabbino capo di Milano Alfonso Arbib ha espresso forte preoccupazione per il clima che si respira nel Paese: “Quello che mi preoccupa è l’odio legittimato. Quando l’odio diventa accettabile, cadono tutti i freni”.
Ha parlato di una “fortissima crescita dell’antisemitismo”, con episodi ricorrenti anche a Milano, tra scritte e aggressioni.
